Dopo il pulque messicano, il pito ghanese, le birre azteche e inca e la bevanda dal ‘cactus di Willy il coyote’, continua il viaggio alla scoperta di dissetanti bevande in giro per il mondo con Antea Paviotti.
Si può dire che la bevanda nazionale del Burundi è la birra, poichè è la più consumata nel paese. Ma la bevanda nazionale tradizionale è l’insongo, la birra di banane. Nel cuore dell’Africa, fra colline verdeggianti e laghi profondissimi, i burundesi hanno deciso di utilizzare le banane, il frutto più diffuso, anche per produrre la birra.
Le banane usate per questa bevanda possono essere di qualsiasi qualità, l’importante è che siano mature. Dapprima si ricava da esse l’umutobe, il succo fresco di banane, molto dolce e zuccherato. Questo non presenta gradazione alcolica, e può essere bevuto tranquillamente anche dai bambini.
Quando si lascia fermentare l’umutobe, esso diventa insongo, birra di banane. Questa è dolce e zuccherata, ma presenta un sapore molto forte, tra una birra affumicata e un concentrato di banane, e un’elevata gradazione alcolica.
Alcuni diluiscono l’insongo con dell’acqua, producendo così l’urwarwa, non zuccherata e meno alcolica della precedente.
La birra di banane, in quanto bevanda appartenente alla tradizione, non viene consumata ogni giorno dai burundesi, ma durante le festività o in occasioni speciali come per esempio la festa della dote. Durante questa festa il futuro sposo si reca a casa della futura sposa con la sua famiglia per contrattare il “prezzo” della donna. Ogni invitato deve portare un omaggio alla casa, e in queste occasioni arrivano taniche e taniche di birra di banane. La parola è affidata ai vecchi saggi della famiglia, i due portavoce di ciascuna famiglia, e l’accordo viene raggiunto soltanto dopo un cerimoniale di botta e risposta che dura delle ore. Al termine di questo cerimoniale, concordato il fidanzamento, tutti gli invitati possono mangiare i cibi preparati dalle donne della casa e bere insieme l’insongo.
Quando sanno che c’è una festa della dote, i vicini accorrono numerosi per vedere se c’è della birra di banane anche per loro, e la famiglia la offre volentieri, poichè altrimenti andrebbe buttata, vista la grande quantità che ne arriva e la mancanza di frigoriferi. Gli uomini restano a berla all’esterno, mentre le donne si uniscono alle donne della casa, all’interno, nel luogo a esse riservato.
Un’altra bevanda che si beve durante feste come questa o altre occasioni speciali è l’impeke, la birra di sorgo, anch’essa prodotta in casa e fermentata naturalmente, ma meno diffusa dell’insongo, in quanto il sorgo è più difficile da coltivare rispetto alla banana. Per questo l’impeke è considerata una bevanda quasi sacra. I due promessi sposi, alla fine della contrattazione, suggellano il loro fidanzamento bevendo insieme, con l’apposita canuccia, dal vaso della birra di sorgo.
Molti invece attendono che l’impeke stia per finire e si bevono il fondo, l’imvuzo, che rispetto alla birra risulta molto più dolce ma anche molto ubriacante.
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