Dare attenzione alle diverse sensibilità religiose dei pazienti ricoverati negli ospedali italiani, per adeguare il sistema sanitario ad una società sempre più multireligiosa. E’ questo l’obiettivo sul quale sta lavorando il ministro della Salute, Renato Balduzzi. E’ in arrivo infatti una “Carta etica” per l’accoglienza delle specificità culturali e religiose negli ospedali e nelle varie strutture sanitarie. In poche parole un “vademecum” per facilitare il rapporto di cura, attraverso una maggiore formazione delle diversità religiose delle persone e dei loro bisogni: festività, norme alimentari, assistenza spirituale e riti funebri.
“E’ quanto mai necessario – spiega Musa Awad Hussein, medico di origine giordana, che rappresenterà al tavolo la Federazione nazionale degli ordini dei medici – che ci siano spazi adeguati per raccogliersi in preghiera, basterebbero dei luoghi “multi religiosi”, dove ognuno può trovare la sua dimensione. Ed è altrettanto necessario fare in modo che possa essere garantita la presenza di guide spirituali, come accade per i cappellani cattolici”. Tutto questo “sarebbe praticamente a costo zero – sottolinea Musa Awad Hussein – ma potrebbe essere fonte di risparmio. La mancata comprensione tra i pazienti stranieri e personale sanitario crea, infatti, aumento della spesa, con maggiori prescrizioni per paura di denunce o contenziosi. Inoltre se il paziente si sente più accolto ed ha fiducia seguirà meglio le cure, farà meno richieste improprie, eviterà conflitti. Tutto ciò si traduce in una spesa minore”. Ad adeguarsi saranno anche le cucine degli ospedali che dovranno tenere conto della presenza di comunità straniere che hanno esigenze diverse.
Voluto dal ministro Renato Balduzzi, il tavolo di lavoro riunirà musulmani della CO.RE.IS e della Moschea di Roma, l’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane), l’Ubi (Unione buddhista italiana), l’Unione induista italiana,la Chiesacristiana avventista del settimo giorno e la ChiesaValdese
F.C
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