Il nuovo Campus Luigi Einaudi, una tra le sedi universitarie italiane più avanzate e sostenibili, sarà inaugurato oggi 22 settembre a Torino alla presenza dei Ministri dell’Istruzione e Università, Francesco Profumo e del Lavoro, Elsa Fornero. La nuova struttura, in cui confluiranno le facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche, è costituita da sette edifici per un totale di 45000 mq uniti da un’unica copertura luminosa sospesa, costruita attraverso moderni criteri di sostenibilità ambientale, risparmio energetico e strategie bioclimatiche.
Il progetto è firmato dall’architetto Norman Foster ed ha riqualificato la grande area industriale ex-Italgas. L’importo complessivo dei lavori è stato di 135 milioni di euro provenienti da contributi del MIUR, Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Il vicedirettore all’edilizia Salvatore Coluccia afferma che il tetto dell’edificio garantisce una “compensazione ottimale tra soleggiamento e ombreggiamento delle facciate”.
Inoltre la struttura presenta grandi facciate per fare in modo che l’integrazione fra illuminazione naturale e artificiale garantisca un risparmio energetico pari a circa il 20%. La pavimentazione esterna è costituita da ceramiche fotovoltaiche che neutralizzando le molecole degli idrocarburi, svolgono una funzione disinquinante, mentre il legno utilizzato proviene da foreste certificate secondo il marchio di gestione sostenibile FSC. Le pareti, inoltre, sono state realizzate per isolare acusticamente l’edificio e garantiscono un abbattimento del rumore che raggiunge valori di oltre 48 dB.
Il Campus quindi si colloca all’interno di un progetto più grande che Torino sta attuando per diventare una smart city, una città del futuro in cui l’area urbana sarà gestita attraverso tecnologie digitali. L’Università di Torino a proposito del progetto Campus dichiara : “Il complesso è sviluppato secondo il concetto della building automation, ovvero l’edificio intelligente con gestione integrata e computerizzata degli impianti tecnologici, delle attrezzature informatiche e delle reti di comunicazione. Il vantaggio consiste nell’ottimizzare i cicli di vita dei sistemi costitutivi e delle loro attrezzature, ridurre i costi di occupazione e accrescere la produttività organizzativa”.
Susanna Orlandi
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