Dopo Liguria e Toscana, anche il Veneto apre all’utilizzo del principio attivo della cannabis per fini terapeutici. Il Consiglio regionale ha infatti approvato all’unanimità una nuova legge secondo la quale viene autorizzata la distribuzione gratuita di farmaci – dietro prescrizione medica – a base dei principi attivi della cannabis. Introdotta inoltre anche la possibilità di effettuare una coltivazione in appositi centri di ricerca e sperimentazione agricola a Rovigo – permettendo un considerevole risparmio di soldi pubblici, eliminando infatti le spese di importazione.
La Regione Veneto stanzierà centomila euro per assicurare la gratuità dei farmaci, una cifra considerata insufficiente per coprire l’erogazione prevista. Ma i relatori della normativa, Pietrangelo Pettenò (Federazione Sinistra veneta) e Leonardo Padrin (Pdl), si dicono soddisfatti, dato che “si consentirà ai malati e al servizio pubblico regionale di non dipendere esclusivamente dalle importazioni dall’estero, con risparmi di tempo e di costi e riduzione dei disagi per i malati”.
I farmaci a base di cannabinoidi vengono usati – sotto stretto controllo medico e in nessun caso nell’autogestione del paziente – nelle cure palliative sui malati terminali, di cancro, di sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, distrofia muscolare, Alzheimer e Parkinson, nonché nella cura del glaucoma, patologie neurologiche, traumi cerebrali e asma.
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