Il Sud Africa riconosce ufficialmente la bandiera rainbow. È il primo stato a farlo

Il Sud Africa ha riconosciuto ufficialmente la bandiera “rainbow”, il drappo a sei colori simbolo della comunità lesbica, gay e transessuale. Creata nella sua versione ufficiale nel 1979, la famosa bandiera è stata registrata al Dipartimento di Arte e Cultura attraverso l’Ufficio di Araldica nella sua versione modificata.

La “nuova” bandiera è stata chiamata GFSA (Gay Flag of South Africa) : alle sei strisce si aggiungono le bande, una bianca e una nera, caratteristiche della bandiera sudafricana. “La bandiera Gay del SA è oggi ufficialmente riconosciuta e protetta dal Dipartimento delle Arti e della Cultura e il governo del Sud Africa”, ha dichiarato Mava Mothiba del dipartimento.

Il fatto emerge come estremamente importante sopratutto data la particolarità del contesto. Negli anni sono stati centinaia e centinaia gli attacchi e le violenze ai danni di omosessuali e associazioni di tutela dei diritti. Recentemente a Pathekile Holomisa sono state chieste le dimissioni da leader del CONTRALESA (consiglio dei capi del Sud Africa) perchè ha cercato di rimuovere dalla costituzione le leggi di uguaglianza in tutela delle minoranze sessuali, protette dalla Carta dei Diritti. Cosa che non ha fatto altro che aumentare le bande di delinquenti e gangster con la truce passione per i martirii.

Eugene Brockman, ideatore della bandiera e co-fondatore con Bantjes Henry della non-profit che promuove con un tour la GFSA, ha dichiarato: “La bandiera è diventata un simbolo sia per la celebrazione di identità queer del Sud Africa sia come simbolo contro gli ostacoli per la comunità LGBT sudafricana come ad esempio i crimini di odio. Oltre che una bandiera è diventata un cane da guardia, e la sua popolarità ha portato alla formazione di un gruppo di sostegno non-profit. ”

Attualmente l’organizzazione è in tour con un bus addobbato ad hoc per l’occasione. Promuove eventi, manifestazioni promuovendo ogni giorno balzi in avanti nella democrazia nazionale e mondiale.
Nel “Mandela Day” si è rivola all’ANC (African National Congress) chiedendo un’azione concreta contro le violenze. Il congresso, per fortuna, si è espresso pubblicamente condannando ogni discriminazione, violenza, stupro, omicidio o mutilazione ai danni della comunità LGBT.

“E’ mia convinzione che i diritti dei gay sono diritti umani e che nessuma violenza omofobica o pregiudizio dovrebbe essere tollerata. L’ANC ha sempre cercato di costruire un Sud Africa giusto e in crescita.”, ha detto Songezo Mjongile, segretario ANC.

“Siamo leader mondiali nel campo dei diritti gay, e ora, con la nostra bandiera siamo in grado di fare molto di più. E ‘giunto il momento di iniziare a posizionare sanzioni economiche sui paesi africani che violano i diritti umani e perpetuare i crimini contro i loro cittadini LGBT “, ha detto Brockman.
E guarda avanti: “L’Uganda è il primo paese che dovrebbe riguardare. Abbiamo in programma di avere ulteriori colloqui con l’ANC in materia “.

Clicca qui per consultare il sito della GFSA e conoscere le iniziative promosse.

 Luca Iacoponi


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