Si chiama “Indifesa” ed è promossa dalla fondazione Terre des Hommes, dedicata alla cura e alla protezione dell’infanzia e dell’adolescenza. Stiamo parlando di una nuova campagna di sensibilizzazione e assistenza, un’esperienza sorta per contrastare la pratica criminale della violenza a danno dei minori.
Il progetto della organizzazione umanitaria segue di pochi giorni l’approvazione del regolamento del Garante dell’Infanzia, inserendosi nel lento percorso di trasformazione dell’ordinamento penale in materia di crimini contro l’infanzia, avviatosi con l’introduzione dei reati di pedopornografia e apologia del delitto pedopornografico nel Codice penale.
Qual è l’obiettivo di “Indifesa”? Sicuramente, aumentare la soglia di controllo e protezione per i minori a rischio di abusi. L’impulso assistenziale è partito a seguito dell’avvenuta pubblicazione dei dati, elaborati dalle Forze dell’Ordine su “mandato” di Terre des Hommes, relativi alla commissione di reati e degli illeciti in danno di minori.
Un monitoraggio che ha portato alla denuncia di un preoccupante aumento dei delitti di genere. Negli ultimi due anni, sono aumentati i casi di adulti che attentano all’integrità psico-fisica dei minori, i quali spesso si ritrovano orfani nell’esercizio dei loro diritti o offesi nella piena realizzazione della loro dignità. Una violenza inumana, nella stragrande maggioranza dei casi di natura sessuale, che si ripete sempre più spesso e in modo sempre più violento.
Vediamo qualche numero: nel 2010 le piccole vittime erano 4.319. Per diventare poco meno di 5mila nell’anno successivo. Nel 61% dei casi, stiamo parlando di minorenni di sesso femminile, piccole bambine sottoposte a violenza di natura psicologica e fisica. Senza freni la reiterazione di delitti di natura sessuale: i reati pedopornografici sono aumentati, negli ultimi 24, mesi del 363%, un incremento aggravato, il più delle volte, dal compimento della violenza sessuale vera e propria.
Anche in questo caso, a subire i danni peggiori sono le piccole bambine.
Se ci si sposta, invece, all’interno delle mura domestiche, e si passano in rassegna i maltrattamenti all’interno del nucleo familiare, si scopre che le vittime principali sono i maschietti, piccoli bambini vessati e maltrattati nel silenzio e nell’isolamento del luogo che, invece, dovrebbe essere la fonte principale del loro benessere.
Numeri che, non potendo lasciare indifferenti, non sono passati di certo inosservati. L’imperativo morale delle iniziative è aumentare la protezione per le bambine, per le ragazze, per i minori e per gli adolescenti, evitando loro traumi permanenti e indelebili. “C’è l’urgenza di assicurare maggiore protezione alle bambine e alle ragazze”, ha spiegato Federica Giannotta, responsabile della sezione Diritti dei Bambini per Terre des Hommes.
La sua è una battaglia che dura da 50 anni all’interno di una struttura da sempre in prima linea nella difesa dell’infanzia. Le sue parole raccontano anche il senso e gli obiettivi della campagna di solidarietà “Indifesa”, che “intende porre i riflettori del grande pubblico e delle istituzioni sulla condizione di grave vulnerabilità da abusi e discriminazioni delle bambine in Italia e nel mondo”.
Intenti che saranno presentati, tramite una relazione, anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’occasione sarà la prima Giornata ONU delle Bambine, prevista per il 10 ottobre. Saranno toccati temi di vastissima caratura, dall’aborto alle mutilazioni genitali, dal lavoro minorile ai matrimoni combinati, dalla prostituzione alla violenza sessuale. Riflessioni che, partendo dalla protezione dei minori, si presenteranno anche come una dettagliata analisi sulla condizione della tutela dei diritti civili. E questo è un tema che coinvolge tutti, senza distinzioni di età.
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Emilio Garofalo
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