Sono 2082 i migranti arrivati in Campania all’indomani dello scoppio della guerra in Libia, che dal 31 dicembre non saranno più tutelati dalla Protezione civile. 17 mesi e 55 milioni di euro investiti soltanto per pagare le rette agli alberghi e alle strutture di accoglienza, ma non per integrare i migranti nella società.
Solo nella Provincia di Napoli sono arrivate 1163 persone,728 in città. Tutti aspiranti allo status di rifugiato. La commissione ha vagliato solo la metà delle pratiche e nel 90% ha respinto la richiesta. I migranti, assistiti dai legali dei sindacati, hanno presentato ricorso al Tar che spesso ha dato loro ragione. Fino a quando hanno ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari o quello sussidiario.
Gli stranieri arrivati a Napoli poi sono stati sistemati in 33 hotel. Mentre a livello regionale il 68% è finito in albergo, il 21% è stato affidato alle associazioni e alle cooperative sociali, il 9 % alla Caritas e il 2% ad altre strutture.
Tutti soldi investiti nelle strutture e nell’assistenza ma non nell’integrazione. Ad esempio tutti i nord africani avrebbero dovuto seguire dei corsi di italiano, ma nessuno ancora è in grado di parlarlo.
Il Mattino ha intervistato Jamal Qaddorah, responsabile degli immigrati perla Cgil che ha detto: “La legge disegna un percorso per l’integrazione che non è stato seguito. Gli hotel sono stati trasformati in Cara (centri accoglienza richiedenti asilo) senza averne né la struttura né il personale. Gli stranieri sono rimasti nelle camere senza niente altro da fare che dormire e guardare la tv. Un assurdo che ci porta verso una situazione sempre più difficile da risolvere”.
Dal primo gennaio 2013 tutti questi migranti passeranno in carico alla prefettura e dovranno lasciare gli hotel, senza lavoro, senza casa, senza conoscere una parola di italiano.
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