Magdi Cristiano Allam, autodefinendosi “un fatto nuovo nel panorama politico italiano”, scende in campo per le elezioni politiche del 2013. Il giornalista egiziano, in politica dal 2008, ha fondato un nuovo movimento, “Io amo l’Italia”: indipendente, federalista, antieuropeista, anti-islam e, nelle intenzioni programmatiche, interessato alle sorti della nuova imprenditoria privata e dello sviluppo ambientale sostenibile.
Magdi Allam parla, nel suo messaggio di presentazione, di “una nuova Italia Libera Sovrana Federalista”, che deve essere fatta oggetto di investimenti in quella risorsa non delocalizzabile che è il turismo. E non dimentica, inoltre, il tema del lavoro, annunciando una generica “finalità della piena occupazione”.
Ma è sulla promozione della “natalità degli italiani” che, forse, si esplica uno dei passaggi più “delicati” del programma di “Io amo l’Italia”: con un adeguato, ma non quantificato, sussidio di maternità alle madri casalinghe, il movimento di Magdi Allam intende salvaguardare la nostra civiltà laica, coltivandone l’impronta liberale e le radici “giudaico-cristiane”. Muro, dunque, contro una crescente e non meglio specificata “minaccia islamica”.
Una netta scelta, precisa, quella del fondatore del movimento, un musulmano convertitosi al cristianesimo nel 2008, stesso anno in cui Magdi Allam aggiunse il nome “Cristiano” ai suoi dati anagrafici. L’ex giornalista nutre, ora, la speranza di emergere come “la certezza degli italiani perbene e di buona volontà”.
E, come nelle migliori tradizioni nuoviste, in cui si parla di movimento e non di partito, “Io amo l’Italia” vuole essere l’alternativa alla partitocrazia e alla politica di palazzo che, negli ultimi anni, si sarebbe “auto-screditata”, arrivando, stando sempre alle idee di Allam, a svendere l’Italia ai poteri finanziari globalizzati, finendo, così, in mano alla tecnocrazia.
Il leader del gruppo (se vogliamo, quindi, un nuovo outsider) ha rivolto, inoltre, dure parole anche all’esecutivo di Mario Monti: avrebbe distrutto l’economia reale, ucciso le imprese e avrebbe avuto “vita facile” grazie a un’opposizione demagogica, impegnata solamente a lucrare “speculando sulla denuncia”.
Una tradizione politica viziata, con la quale “Io amo l’Italia” intende rompere, presentandosi alle politiche di primavera come un Movimento “che associa in modo federativo tutti i soggetti politici che condividono il Programma e si riconoscono nella leadership di Magdi Cristiano Allam”. Una realtà in cui, comunque, lo stesso fondatore assicura che sarà salvaguardata l’autonomia di ciascuno.
Una “sana follia”, la definisce Allam, fatta di regole, tutela delle “comunità locali” ma anche di una chiusura netta sul multiculturalismo, con la protezione radicale dei valori cultuali del cattolicesimo, forti della profonda “tradizione cattolica”. Una candidatura autonoma, per chiedere di essere legittimati nella guida dell’Italia, “l’amato Paese”.
Emilio Garofalo
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Nord America16 Marzo 2024Quando Marlon Brando rifiutò l’Oscar per Il Padrino in solidarietà con i Nativi Americani
- Nord America5 Marzo 2024Nat Turner, lo schiavo-profeta che mise a ferro e fuoco la Virginia
- Italia5 Marzo 2024“Non abbiamo bisogno di odio. Mio figlio non sarà Balilla”
- Africa4 Marzo 2024I sudafricani bianchi che hanno lottato contro l’apartheid
Magdi Allam!io Credo lui sia un Ebbete, Perche l’italia e per gli italiani.lui sarra sempre un Extracummunitario anche se ha preso la cittidinanza!