Unicef: “più attenzione ai bimbi di seconda generazione, rischiano esclusione sociale”

“Quasi un milione di minorenni di origine straniera vive in Italia e più di 500 mila sono nati nel  nostro Paese. Occorre quindi richiamare  l’attenzione sull’uguaglianza dei diritti di tutti i minorenni e la non discriminazione dei bambini e degli adolescenti di origine straniera che vivono in Italia, a cominciare da una riforma della legge sulla cittadinanza”. E’ il nuovo appello lanciato nei giorni precedenti dall’Unicef durante la presentazione della campagna “Io come Tu-Tutti uguali davanti alla vita, tutti uguali di fronte alle leggi”, tenutasi a Roma. Nelle ultime 48 ore è stato inoltre diramato il rapporto “Facce d’Italia, condizione e prospettive dei minorenni di origine straniera”, in cui si evidenzia che proprio loro, bambini e adolescenti di seconda generazione, nati  e cresciuti in Italia da cittadini stranieri, sono i soggetti più a rischio di esclusione sociale. Il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia, che è l’organo previsto per supervisionare l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in tutti i Paesi che l’hanno ratificata, nelle ultime osservazioni conclusive rivolte all’Italia ha posto particolare attenzione alle condizioni di vita dei bambini e degli adolescenti di origine straniera.

Alle precedenti  osservazioni ha subito fatto eco il Governo che, nelle parole del ministro della Cooperazione Andrea Riccardi, ha rilanciato l’impegno per il riconoscimento del cosiddetto Ius soli, la possibilità di acquisire la cittadinanza del nostro Paese per il semplice fatto di essere nati sul territorio italiano. “L’impegno per la cittadinanza italiana ai bimbi stranieri non deve cadere” – ha dichiarato il ministro, aggiungendo – “questi bambini sono figli della nostra terra anche se ci portano un’origine e una storia differenti , ma ci arricchiscono e con loro costruiremo un grande futuro”.

L’appello, che gode dell’apprezzamento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è già stato accolto ben volentieri da alcuni Comuni, che hanno già aderito alla Giornata nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebrerà il 20 novembre p.v., lo stesso giorno dell’anniversario della firma della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia. Ad oggi 61 Comuni hanno istituzionalizzato la procedura di concessione di questo riconoscimento simbolico, e tra questi pochissime sono città capoluogo. Altri 106 enti hanno però assicurato all’Unicef che emaneranno delibere analoghe nelle prossime settimane. Troppi pochi, in ogni caso, meno di 170, su un totale di circa 8 mila. L’Unicef tuttavia non demorde e parla di adesione straordinaria, dopo anni di assoluta indifferenza.

Anche il mondo del calcio scenderà in campo al fianco dell’Unicef; sabato e domenica in tutti gli stadi della serie A, i calciatori e la terna arbitrale saranno accompagnati sul terreno di gioco da bambini e un grande striscione con lo slogan «Mai nemici per la pelle» sarà posizionato a centro campo prima dell’inizio delle partite.

Luca La Gamma


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