Al primo piano dello Sheraton Nicholaus Hotel di Bari, in una sala convegni illuminata a festa, tra ospiti di eccezione, esponenti della vita politica, editoriale e culturale della città, si è svolta oggi la premiazione del 4° concorso “Giornalisti del Mediterraneo”.
Immagini, parole, video, reportage, materiale giornalistico vagliato da una giuria di qualità, passato al “setaccio” dagli addetti ai lavori, giornalisti chiamati a giudicare articoli e servizi di free-lance e colleghi sulla delicata questione delle migrazioni lungo le sponde del Mediterraneo.
E, ancora, le firme di tanti giornalisti di “frontiera”, impegnati nel (difficile) racconto della vita dei migranti, di chi scappa dalle guerre, di chi cerca la salvezza lontano dal proprio paese. Una manifestazione, giunta alla sua quarta edizione, nata proprio per sottolineare l’importanza del lavoro che, ogni giorno, svolgono i cronisti nelle zone più “calde” del Mediterraneo.
Ad aggiudicarsi il primo premio Marilù Lucrezio, giornalista Rai, collaboratrice di Tv7. Per la categoria reportage sul tema della “Primavera araba”, il premio della giuria è andato ad Amedeo Ricucci, di “Dixit”, programma di Rai Storia, mentre ad Emilio Casalini, di Rai Educational Crash, è andato il riconoscimento per la sezione “Solidarietà e Accoglienza”.
Tutti gli autori dei servizi giornalistici si sono avvicendati sul palco, rilasciando brevi dichiarazioni per salutare la loro premiazione, e per rivolgere un particolare ringraziamento ai rispettivi staff di produzione, senza i quali i servizi non avrebbero mai visto la luce.
Gli autori hanno raccontato, infatti, le difficoltà quotidiane di un lavoro che coinvolge tante persone senza, naturalmente, esaurirsi nella singolarità di chi scrive o racconta le storie. Dal montaggio all’editing, dalla correzione alla messa in onda. Fasi di un lavoro complesso, capace di fornire ai lettori un’informazione rapida e sempre puntuale.
Il premio è promosso dall’Associazione “Terra del Mediterraneo”, vanta la partnership con Europuglia, portale di promozione delle attività e dei progetti del Servizio Mediterraneo. Numerosi gli interventi dei “sostenitori morali” del premio, tutti protagonisti della vita editoriale pugliese ma anche nazionale. Da Lino Patruno, ex direttore della Gazzetta del Mezzogiorno e ora editorialista, presidente di giuria, a Tommaso Forte, giornalista e organizzatore della rassegna, tutti d’accordo nel sostenere l’importanza di una vera e propria eccellenza della vita civile del Paese.
Al centro dei riflettori, il coraggio e la determinazione di quanti, mettendo a rischio non solo la propria vita, ma anche la propria moralità, si confrontano ogni giorno con le degenerazioni dell’umana follia. Scorrevano, non a caso, sul maxischermo, durante la consegna dei riconoscimenti, le immagini girate nelle zone di guerra.
Istantanee tratte da servizi girati in Libia, Siria, Giordania, Egitto. E, ancora, cenni sulle imponenti migrazioni del ’91, che portarono sulle coste pugliesi migliaia di albanesi.
Un Mediterraneo travolto da violenze, rivolte, speranze, uomini. Una grande storia, raccontata da articoli e servizi televisivi “di grande qualità e di stringente attualità”, come ha inteso ricordare Lino Patruno.
In occasione della manifestazione, è stato consegnato anche il Premio alla Memoria a Mario Gismondi, storico giornalista Rai, pugliese, scrittore di numerosi saggi, nonché fondatore e direttore di numerose riviste pugliesi e nazionali. Il premio è stato ritirato dalla figlia, la giornalista Rossana. In due sue parole, prese da un’intervista rilasciata ai microfoni di un’emittente privata, la condizione del giornalismo italiano: difficoltà e valore.
Emilio Garofalo
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