Caddy Adzuba Furaha eletta donna dell’anno. La giornalista congolese ha vinto la quindicesima edizione dell’omonimo premio internazionale. L’evento è stato organizzato dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta. Il Premio ha ottenuto l’adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità.
La ricompensa di 35mila euro, le e’ stata assegnata durante la cerimonia finale. I giurati, personalità del mondo sociale e culturale, hanno così spiegato le motivazioni che li hanno convinti a votare per la giornalista congolese: ”L’impegno quotidiano di giornalista nel denunciare le violenze sulle donne e sui bambini e per dare voce ai senza voce, perché è una donna giovane che combatte per la pace in un paese sconvolto dalla guerra civile, perché è importante dare fiducia e speranza alle giovani generazioni, perché per lei tutti i giorni sono il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne”.
Caddy Adzuba Furaha lavora presso Radio Okapi, una emittente patrocinata dalle Nazioni Unite. Attraverso questa radio denuncia quotidianamente ciò che accade: “si fa la guerra, si caccia la popolazione, si scava e si saccheggiano le ricchezze e tutto passa inosservato. La sfortuna dei congolesi sono le loro risorse minerarie. Dietro a tutto questo ci sono multinazionali e grandi uomini politici di tutto il mondo”. Dal 2004 è presidente della “Alliance des jeunes femmes pour la promotion des valeurs humaines”, un’associazione che si occupa di sostenere e aiutare le donne e i bambini vittime di violenze e discriminazioni.
Nonostante le continue intimidazioni e le varie minacce di morte, Caddy Adzuba Furaha continua ad impegnarsi utilizzando i media come strumento di lotta civile. Non smette di denunciare una società dove le donne ed i bambini sono ancora vittime di soprusi. Questo almeno fino a pochi giorni fa, perché dal 1 dicembre Radio Okapi è stata oscurata a Kinshasa, stando a quanto è stato detto dal Direttore dell’emittente il quale ha poi affermato: “Il Consiglio superiore dell’audiovisivo ci accusa di non aver trasmesso la griglia dei programmi, ma l’oscuramento é arrivato dopo che abbiamo diffuso giovedì un’intervista di Jean-Marie Runiga”, capo politico dell’M23 (ndr).
Massimo Maravalli
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