Parigi ricorda il poeta Sanguineti

Nella prima serata di giovedì 29 novembre si è svolta presso “La Libreria”* di Parigi -piccola alcova dell’editoria italiana nel bel mezzo del XVIII arrondissement- una serata poetica in omaggio a Edoardo Sanguineti. Un piccolo gruppo eclettico quello riunito nella sala del piano interrato, composto da Jacques Darras, scrittore e poeta a sua volta, oltre che traduttore di Alda Merini; Isabel Violante, docente di lingue e cultura italiana alla Sorbona e traduttrice; Maurizio Puppo, scrittore genovese naturalizzato francese, fine conoscitore del lavoro di Sanguineti; e Michele Canonica, presidente della Società Dante Alighieri** di Parigi. Ed è stato proprio quest’ultimo a introdurre la seduta, presentando l’associazione -prima istituzione nata nella capitale per la diffusione della lingua e della cultura italiana- e le sue attività, tra le quali corsi di italiano, corsi tematici di conversazione, eventi culturali, alteliers per i bambini e viaggi-studio. Una breve parentesi iniziale cui è subito seguita la presentazione del protagonista della serata, Sanguineti, del quale è non è stato illustrato soltanto l’iter intellettuale e letterario ma anche il racconto di vita, ripercorrendone le tappe fondamentali, e fornendo divertenti aneddoti, come quello dello scontro col figlio filologo sulla natura dello spirito di Dante, reazionario o rivoluzionario; o dell’incontro con un operaio, che ha cambiato la sua intera visione della società. Il tutto in lingua francese, certo, ma non sono mancate letture poetiche in lingua originale di brani scelti da Puppo, né testimonianze dirette del poeta, alla cui voce da neo-avanguardia il pubblico si è potuto rapportare, con più o meno difficoltà, grazie alla riproduzione di una vecchia videointervista, che contribuito a rendere ancor più intima l’atmosfera del piccolo raduno italofilo.  Prossimo appuntamento, giovedì 6 dicembre, per la presentazione del libro “Mort aux italiens” di Enzo Barnabà, che getterà una prima flebile luce su una pagina oscura della storia delle relazioni franco-italiane, come quella del massacro d’Aigues Mortes, dell’agosto del 1893.


Profilo dell'autore

Annamaria Bianco
Giornalista pubblicista dal 2012 e dallo stesso anno vagabonda fra Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Traduttrice, anche. Il cuore come il porto della sua Napoli, scrive per lo più di interculturalità e mondo arabo-islamico.

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