Singh Balginder, ha 32 ed è indiano, della regione del Punjab, sposato con due figli piccoli che vivono in India. Per un periodo ha lavorato nel settore agricolo, nella zona di S.Felice Circeo, in condizione di clandestinità. Circa un anno fa si è ammalato, ricoverato nell’ospedale Goretti di Latina, è stato subito dimesso con la diagnosi di ernia, così lui almeno pensava di aver capito.
Una diagnosi errata, infatti Singh poco dopo essere uscito dall’ospedale, perde l’uso delle gambe. L’ernia era in realtà un tumore alla colonna vertebrale. Attualmente è ricoverato presso l’ICOT Latina, una clinica a lunga degenza. Il medico ha spiegato che la situazione è molto grave.
Nonostante la situazione drammatica, il medico ha fatto intendere che non si può escludere con certezza assoluta che non abbia speranze, non prima di aver fatto alcuni esami specifici, tra cui una scintigrafia, che però dovrebbe fare da esterno in un day hospital, in quanto l’ICOT non può più tenerlo ricoverato. Singh non ha casa e non ha soldi.
La segnalazione è arrivata dalla UIL di Latina, e dal Dipartimento Pari Opportunità della UIL di Roma e del Lazio che scrivono in un comunicato: “Crediamo che la cosa più umana sia quella di aiutarlo a tornare a casa sua (anche se in India il sistema sanitario è a pagamento e quindi avrà scarse possibilità di cure reali). Luigi Garullo, segretario della UIL di Latina ha parlato con il padre di Singh, che gli ha confermato il rientro a casa del figlio per farlo curare in un ospedale vicino alla loro abitazione.
Singh ora ha bisogno di soldi per ricevere le cure in India, altrimenti la sua fine sarà ugualmente segnata. Qui è un clandestino e anche se gli sono garantite le cure chemio, non gli è garantita l’assistenza post trattamento. Sarebbe lasciato solo, senza una casa e senza assistenza.
Coloro che volessero dare anche un minimo contributo, possono farlo versando l’importo con bollettino postale intestato a: Associazione Integrazione Immigrati Latina Onlus, ccp n.84019827, Causale: SOTTOSCRIZIONE PRO SINGH BALJNDER.
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