Sono centinaia le persone che ogni anno fuggono dall’Eritrea per andare a vivere in altri paesi. Questa volta ad andarsene non sono migranti a bordo di barche nel Mediterraneo, ma calciatori. Sedici giocatori della nazionale di calcio dell’Eritrea infatti, dopo una partita del torneo “Cecafa” (Consiglio delle associazioni di football dell’Africa dell’est e centrale) persa due a zero contro il Ruanda, si sono dileguati tra le strade di Kampala, dove si erano recati per fare shopping.
Così dall’aereo per tornare in Eritrea, atterrato nella notte di sabato scorso, sono scesi solamente il commissario tecnico e un dirigente della squadra. Si tratta sicuramente di un caso di defezione per chiedere asilo in Uganda, ma non è raro vedere sportivi sfruttare questi tornei per scappare dalla propria patria: nel 2007 sei calciatori hanno chiesto asilo in Angola, e nel 2009 altri dodici hanno fatto lo stesso in Kenya. Infine, 13 membri della squadra Red Sea sono scappati in Tanzania lo scorso anno. I motivi principali di questo “esodo” sono da ricercarsi nella politica dittatoriale e repressiva attuata dall’attuale presidente eritreo, Isaias Afewerki, a capo del Paese dal 1993.
Gioacchino Andrea Fiorentino
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