Gli studenti all’estero non potranno votare, insorgono gli Erasmus

E’ una rabbia comprensibile quella di più di 20mila studenti Erasmus esclusi dal diritto di voto alle prossime elezioni politiche. La conferma della notizia che era nell’aria negli ultimi giorni arriva infatti dal Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri la quale ha affermato: “Purtroppo non potranno andare al voto perché proprio tecnicamente non è possibile in quanto per potere essere elettori bisogna essere iscritti nelle liste elettorali dell’Aire e non sono previste per chi sta all’estero da meno di un anno. E poi non ci sono i tempi tecnici per istitutire delle liste elettorali. Ci vorrebbe una legge ad hoc che non è mai stata fatta”.

Immediata la risposta degli studenti che hanno deciso di far sentire la loro voce su Facebook, nella pagina “Studenti italiani che non potranno votare alle prossime elezioni”.
L’immagine scelta per la copertina è emblematica, un rotolo di carta igienica rosa e una scritta a pennarello: “Ecco quanto vale il mio voto!”. Questo il sentimento diffuso tra i ragazzi Erasmus alla conferma della notizia, un sentirsi invisibili o peggio ancora ignorati dalla macchina burocratica elettorale.

Il punto 2 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 226 del 22 dicembre 2012, che regola il voto per “i cittadini italiani temporaneamente all’estero”, riconosce il diritto di votare «per corrispondenza, previa apposita dichiarazione alle Forze armate e alle Forze di polizia temporaneamente all’estero in quanto impegnati nello svolgimento di missioni internazionali». Viene riconosciuto il diritto di voto anche ai «dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome, temporaneamente all’estero per motivi di servizio». E infine ad alcuni «professori e ricercatori universitari che si trovano in servizio presso istituti universitari e di ricerca all’estero». Per tutti gli altri il decreto stabilisce quanto segue: «I cittadini italiani che si trovino temporaneamente all’estero e non appartengano alle tre categorie sopraindicate potranno votare esclusivamente recandosi in Italia presso le sezioni istituite nel proprio comune di iscrizione nelle liste elettorali».
Cavilli burocratici e vuoti normativi da colmare dunque che alimentano il disappunto degli studenti nel vedersi negato un diritto costituzionale, tutto questo col risultato per i giovani di sentirsi traditi dalla politica del proprio Paese.

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Alex Bizzarri


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