Varese, festeggiarono Hitler: a processo anche il consigliere Pdl

Sono 22 le persone finite sotto processo per aver festeggiato, il 23 aprile del 2007, il compleanno di Adolf Hitler. Si erano date appuntamento in una birreria di Busto Arsizio, in provincia di Varese. Avevano trascorso la serata, stando alle accuse mosse dalla procura, intonando cori razzisti e reinterpretando canzoni di musica leggera italiana inserendo, nei testi, riferimenti espliciti agli ebrei e ad alcuni martiri del nazismo, tra cui Anna Frank.

“Heil Hitler”, “Brucia l’ebreo”, tra un brindisi e l’altro, bevendo birra e mangiando salsiccia fresca. L’accusa, adesso, nei loro confronti è quella di “istigazione all’odio razziale”. Tra la combriccola dei festanti, c’è anche il consigliere comunale a Busto Arsizio, Francesco Lattuada: all’epoca della festa di compleanno del fuhrer, ricopriva il ruolo di capogruppo di Alleanza Nazionale.

Dicendosi estraneo all’organizzazione di qualsiasi evento politico a sfondo razziale, il consigliere si è spiegato sulle colonne di Varesenews, : “Non abbiamo mai organizzato una festa del genere, noi concediamo il locale per qualunque tipo di celebrazioni, siano quelle di compleanno che quelle di partiti e associazioni, anche di sinistra. L’orientamento ideologico di chi affitta il locale non mi riguarda”.

Le scene dei festeggiamenti, riprese tuttavia dalla Digos, la Direzione investigativa della polizia, saranno a breve proiettate in aula, nel corso delle udienze del procedimento incardinato due giorni fa presso il tribunale di Busto Arsizio.

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Il comune più popoloso della provincia di Varese diventa, così, teatro di una nuova vicenda razzista: il procedimento per istigazione all’odio razziale è, infatti, solo l’ultimo, in ordine di tempo, verificatosi a Busto Arsizio. Solo lo scorso 3 gennaio si svolgeva l’incontro di calcio tra la squadra della città varesina, la Pro-Patria, e il Milan.

In occasione di questa amichevole, il giocatore rossonero Kevin Boateng era stato raggiunto da una bordata di fischi e insulti a sfondo razziale. Anche in questo caso, tra i “razzisti”, figurava un uomo delle istituzioni, l’assessore 21enne allo Sport e alle Politiche Giovanili Riccardo Grittini, nominato nella giunta del Comune di Corbetta.

L’uomo, insieme con altri cinque tifosi, è adesso indagato. Queste le parole pronunciate da Grittini in sua discolpa: è stata solo “una goliardata, un episodio simile a quelli che accadono tutte le domeniche negli stadi”.

Emilio Garofalo


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