Bari, adolescenti egiziani aggrediti con una spranga. Il tribunale: “Non è razzismo”

Triggiano, provincia di Bari, Centro di accoglienza Esedra, lungo la strada che collega il centro a sud del capoluogo con Capurso:  è il luogo in cui si è verificata una violenta aggressione ai danni di tre egiziani, ospiti del centro, e un’educatrice.

Tre giovani, tutti residenti a Triggiano, sono stati arrestati e tradotti ai domiciliari. L’accusa: lesioni personali, violenza privata, discriminazione razziale. A seguito della cattura, il tribunale di Bari ha giudicato per direttissima  i ragazzi  (28, 27 e 22 anni). Dopo aver escluso l’aggravante della matrice razzista, gli aggressori sono stati condannati a poche settimane di detenzione e rimessi in libertà.

Secondo il fascicolo degli investigatori, la violenta aggressione è  stata compiuta con l’ausilio di un cavo d’acciaio e una spranga di ferro. A farne le spese, tre egiziani di 17, 18 e 19 anni e una loro educatrice. Oltre all’attacco, sono volate nei confronti delle vittime parole offensive, che inizialmente avevano portato gli inquirenti a contestare il reato di discriminazione razziale, reato di cui, successivamente, gli aggressori non sono stati riconosciuti colpevoli.

I tre adolescenti egiziani e la loro educatrice sono stati medicati in ospedale: cinque giorni la prognosi per la guarigione delle loro ferite.

Emilio Garofalo

 


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