“CLANDESTINI, LADRI E BARBONI FUORI DAI COGLIONI. SAVONA AI SAVONESI” .
E’ tutto spiegato in un video divulgato da “La Destra di Storace”, sezione di Savona.
Nel settembre 2012 il gruppo politico aveva chiesto l’autorizzazione al comune per poter affiggere manifesti contro clandestini, ladri e barboni, i quali, a loro dire, sono una vera piaga per la città e perché “la sicurezza è un diritto”. L’amministrazione locale aveva però negato l’autorizzazione richiesta.
In questi giorni, in vista delle imminenti elezioni, i militanti fascisti savonesi hanno deciso di infischiarsene del divieto e di tappezzare la città con i propri slogan razzisti.
“Non volete vedere i nostri manifesti? Embè, noi siamo ignoranti fascisti e li mettiamo lo stesso”, così “simpaticamente” il militante, nel video, spiega la decisione.
Ed ecco che vediamo l’attivista, il quale, dopo aver spiegato come si prepara la colla per le affissioni, “armato di fede ed onore” si reca per le vie della città, insieme ad alcuni collaboratori, ad attaccare i manifesti.
Sono molto attivi e determinati i militanti di destra liguri, a giudicare dalla notizia sempre di questi giorni, del ritrovamento di alcuni pupazzi impiccati, sulle serrande dei negozi cinesi di Loano, con tanto di biglietto applicato, a nome de” La Destra” e “Gioventù Italiana”, che denuncia “Ping Pong mi ha tolto il lavoro”.
Sul sito Genova24.it leggiamo la dura reazione del sindaco di Loano, Luigi Pignocca, il quale, in merito al grave atto dichiara: “Non possiamo considerare questo gesto solo come una provocazione, ma come un atto incivile”.
“Ha un sapore squadrista – continua il sindaco – che ricorda i tempi in cui sulla porta dei negozi degli ebrei veniva spennellata la stella di David. Le camicie brune si piazzarono davanti alle porte degli empori posseduti da ebrei intimidendo chiunque avesse voluto entrare. È una dura condanna quella che mi sento oggi di esprimere nei confronti di questo atteggiamento. Sento di dovermi scusare con la comunità cinese, ma anche con tutti i cittadini stranieri che vivono nella nostra città”.
Anche l’assessore ai servizi sociali del comune di Loano, Luca Lettieri, ha voluto esprimere il proprio disappunto: “Accogliere, includere, non discriminare, sono il punto di partenza della vita amministrativa loanese, così come il rispetto della legge”. “Riteniamo – ha poi aggiunto – che chiunque rispetti le regole abbia il diritto di lavorare a Loano, non ci sono discriminanti di razza, cultura, religione”.
Paola Totaro
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