A Castelli, paese nel teramano conosciuto in tutto il mondo per le sue ceramiche, è nata una diatriba tra la comunità dei buddisti e l’amministrazione comunale. Alla fondazione Avalokita erano stati concessi 7 ettari di terreno per la costruzione di un centro polivalente, con due villette da 400 mq e un rudere da ristrutturare, licenze poi revocate dall’amministrazione comunale.
La scelta del sindaco è stata etichettata dalla stampa locale e nazionale come “discriminatoria nei confronti della comunità”. Il sindaco di Castelli ci ha tenuto a puntualizzare che “la variante adottata dalla passata amministrazione (per il rilascio della licenza che permetteva la ristrutturazione del rudere), fosse priva di giustificazione e incoerente con i criteri tecnico-urbanistici e i principi ispiratori del piano regolatore generale”.
Il sindaco De Rosa ha poi concluso: “non essendovi particolari elementi di contrasto, ancor meno di discriminazione religiosa nei confronti della comunità, cercherò di trovare una soluzione ottimale al fine di dipanare l’intera vicende”.
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