Lampedusa, arriva la “biblioteca multiculturale”

 La sezione italiana di IBBY (International Board on Books for Young people) ha scelto la piccola isola siciliana, divenuta negli scorsi anni il simbolo dei flussi migratori dal Nord Africa all’Europa, per un progetto volto, attraverso la creazione di una biblioteca, a favorire l’incontro tra culture diverse e il superamento degli ostacoli linguistici dei giovani migranti in arrivo a Lampedusa.

 Come realizzare questi intenti? La risposta è stata trovata in una particolare tipologia di libro che comporrà la biblioteca: il silent book. Vale a dire libri che utilizzano il solo contenuto iconografico per raccontare le favole e che permette quindi a chiunque, indifferentemente dalla lingua parlata, di aver accesso ad essi. Un progetto targato IBBY che si pone come obbiettivo quello di promuovere la comprensione e la cooperazione internazionale e di difendere e diffondere l’accesso a libri di elevata qualità artistica e letteraria ai bambini delle diverse parti del mondo.

 Questo ambizioso progetto, intitolato “Libri senza parole. Dal mondo a Lampedusa e ritornosi propone infatti di raccogliere la migliore produzione di volumi sprovvisti di testo, a livello internazionale, che verranno poi donati a Lampedusa, in un comune intento che coinvolge tutte le sezioni italiane di IBBY e le sezioni di quattro continenti e oltre 20 paesi.

 Il progetto ha previsto inoltre, negli scorsi mesi, una mostra itinerante, condotta mediante l’aiuto delle biblioteche di Bologna e Roma, in Italia e procederà nel mese di giugno con l’inaugurazione della mostra internazionale. In seguito, nel mese di settembre 2013, si prevede l’inaugurazioneufficiale della biblioteca multiculturale di Lampedusa, dove saranno raccolti i libri scelti dalle diverse sezioni di IBBY. Una biblioteca, la prima per l’esattezza, essendo l’isola siciliana tutt’ora sprovvista di biblioteche, che andrà a sostengo tanto dei ragazzi nativi dell’isola quanto ai giovani ospiti del Centro di Primo Soccorso e Accoglienza.

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Completerà questo progetto l’istituzione di un fondo per la documentazione e la ricerca, accessibile al pubblico presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma nello Scaffale d’Arte per diramare ulteriormente la conoscenza riguardo a questa importante produzione che sempre più trova spazio nel mondo editoriale.

Stefano Zambon


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