A Borgone, provincia di Torino, è stata respinta l’iscrizione alla scuola media di una bambina, Marta, a causa di assenza di posti. Le iscrizioni sono state chiuse da qualche giorno visto il repentino riempirsi di posti “disponibili” e perché il numero delle iscrizioni supera la capacità recettiva delle aule. Tutto nella norma, se non si elidesse il particolare (non da poco) che Marta sia non vedente e che per legge nessuna scuola può rifiutare, neanche per motivi tecnico-logistici, l’iscrizione di un alunno disabile.
La notizia ha già fatto il giro del web per lo scalpore suscitato e lo stesso ministro dell’Istruzione Francesco Profumo si è incaricato di occuparsi del caso affinché non venga trovata una soluzione.
“E’ gravissima La risposta della scuola media di riferimento di Borgone ai genitori della piccola – ha esclamato Marco Bongi, presidente dell’Apri (Associazione Piemontese Retinopatici e Ipovedenti). – La legge parla molto chiaro in proposito: nessuna scuola può rifiutare, neppure per motivi tecnico-logistici, l’iscrizione di un alunno disabile, per quanto grave possa essere la sua situazione. Il diritto alla frequenza è sancito dalla legge n. 104/1992, dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 215/ 1987 e dalla Circolare Ministeriale n. 262 del 1988. Non escludo – ha concluso il presidente dell’Associazione – che si possano ravvisare anche responsabilità di carattere penale”.
“Siamo davvero stanchi di essere palleggiati da un plesso all’altro – ha dichiarato la mamma di Marta -. Mia figlia avrebbe bisogno di tranquillità e stabilità. Invece abbiamo trovato solo problemi e poca considerazione”.
Il ministro dell’Istruzione ha inoltre chiesto sulla vicenda una relazione al direttore dell’ufficio scolastico del Piemonte e nel pomeriggio ha chiamato personalmente la madre della ragazzina per augurarle un sincero in bocca al lupo per il prossimo anno scolastico, rassicurando la donna sull’esito positivo che avrà la vicenda.
L.G.
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