E’ stato il passaparola digitale che a suon di Share ed Hashtag è riuscito a raggruppare, nel giardino circondato da betulle di fronte al Tate Modern di Londra, migliaia di persone per una lodevole iniziativa benefica.
E’ Bono degli U2 l’organizzatore di questa manifestazione che prende il nome di “agit8” che si legge “agitate” in un misto di slang giovanile e riferimenti ben precisi al G8 che terrà banco in Irlanda del Nord da lunedi prossimo.
E’ un verbo imperativo che esorta ad urlare, a far sentire la propria voce, a scuotere le acque in modo che i grandi della terra siano costretti ad ascoltare e ad aumentare i loro sforzi per aiutare chi soffre nel mondo.
La manifestazione propone il collaudato binomio “chitarre-solidarietà” con più di cento gruppi, tra chi appare in carne e ossa e chi solo su schermo, che si alternano per questa 2 giorni proponendo una serie di canzoni di protesta sul palco allestito per l’occasione.
Tra gli altri, Bono e gli U2, Sting, Elvis Costello, Jessie J, David Gray, Green Day, Kid Rock, il nostro Zucchero e tanti altri si sono riuniti per il nobile scopo.
“È il momento giusto per ricordare le parole del grande agitatore Nelson Mandela”, dice quando appare sullo schermo il cantante degli U2. “Come lo schiavismo e l’apartheid, diceva Mandela, la povertà non è un fatto naturale, è creata dall’uomo e l’uomo può mettervi fine”. Gli fa eco la star africana Angelique Kidjo, vincitrice di un Grammy e co-promotrice della manifestazione: “È possibile mettere fine allo scandalo dell’estrema povertà, ma non accadrà se non ci impegneremo. Nel corso della storia abbiamo visto spesso grandi progressi quando la gente unisce le forze per chiedere cambiamenti. Se tante persone aggiungono le loro voci al coro della protesta, i leader mondiali saranno costretti ad ascoltarci e ad agire”.
Persino l’inclemente cielo grigio di Londra, ha aperto uno spiraglio oggi facendo trapelare dei timidi raggi di sole davanti al Tate Modern che in questi 2 giorni diventa quindi capoluogo di solidarietà e azione sociale; l’evento non si fermerà alla sola musica, questa sera per concludere il tutto un film coordinato dal regista Richard Curtis e dall’attore Colin Firth verrà proiettato sulle pareti esterne del museo mostrando come la protesta può addolcire il mondo.
Nel frattempo il premier britannico David Cameron si prepara a proporre ai membri del G8 di elargire circa 3 miliardi di euro di aiuti extra per estinguere fame e povertà estrema.
“One”, la campagna sostenuta da Bono, chiede ai grandi della terra di non limitarsi agli aiuti ma di sviluppare piani concreti per rilanciare l’agricoltura in Africa e dare piena trasparenza ai programmi umanitari.
Alex Bizzarri
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