Gli F35 dipinti di arcobaleno

Elicotteri che salvano vite”, questo sarebbero gli F35 secondo Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio della Camera. In un tweet apparso ieri sul suo account, il politico Pd ha risposto a chi contestava il progetto Joint Strike Fighter affermando che “in sostanza non si tratta di fare guerre, con gli elicotteri si spengono incendi, trasportano malati, salvano vite umane #F35”. Puntuale è arrivata la rivolta della rete che ha segnalato con molta ironia come gli F35 non siano degli elicotteri per il trasporto dei malati ma dei cacciabombardieri di ultima generazione.

A noi di Frontiere News, più che l’errore di Boccia, interessa segnalare come da un po’ di mesi a questa parte si utilizzi l’argomento degli interventi umanitari per giustificare l’acquisto dei caccia. L’avevamo già denunciato lo scorso 23 maggio quando il Ministro della Difesa Mario Mauro li aveva definiti degli strumenti “per fare la pace”. Ora delle due, l’una: o nel Governo e nel Parlamento non sanno quello di cui si sta parlando o è in corso una strategia di mistificazione della realtà.

Non vogliamo entrare nella polemica pacifismo sì/pacifismo no: pretendiamo almeno che chi deve decidere se confermare o meno l’acquisto di novanta F35 per un costo di circa 12 miliardi di euro si assuma la responsabilità delle proprie azioni. Spacciare degli aerei da combattimento per eliambulanze con i colori dell’arcobaleno è inaccettabile. Soprattutto alla luce dei danni causati dalle guerre fatte per “motivi umanitari” o con l’assurda pretesa di esportare la democrazia con la violenza.

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