Estrema destra, sinistra antimperialista, integralismo cattolico tradizionalista. Anime diverse ma una data, il 15 giugno, e una bandiera comune: quella di Bashar al-Assad.
“Gli estremi si incontrano”. Citazione suggestiva, quanto mai adatta a descrivere ciò che andrà in scena nell’esatta metà di giugno nella Capitale italiana, a partire da Ponte Milvio. “La Siria non si tocca”, questo il titolo della manifestazione promossa dal network internazionale Fronte europeo di solidarietà con la Siria.
I SOGGETTI – Chi sta dietro a questo nome, vacuo quanto generale, nell’organizzazione di questo evento? I principali motori propagandistici, come ricorda Germano Monti su VicinoOriente, sono gli ambienti dell’estrema destra italiana: da Casa Pound a Forza Nuova, passando per Fiamma Tricolore e le associazione Zenit e Controtempo, particolarmente attive e dichiaratamente fasciste.
Saranno presenti anche personaggi illustri, già presenti alla conferenza stampa del 3 giugno: l’ex parlamentare Souad Sbai (PDL, poi FLI); Jamal Abo Abbas, presidente della comunità siriana in Italia e fedelissimo del regime assadiano; Giovanni Feola, candidato di Casapound alle recenti elezioni romane; Ouday Ramadan, ex consigliere comunale in Toscana del PdCI.
LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE – A detta di Matteo Caponetti, appartenente alla già citata associazione Zenit, il 15 giugno saranno presenti “le comunità siriane di quasi tutta Europa e delegazioni da Stati Uniti e Turchia, numerose personalità religiose e moltissimi singoli individui da tutta Italia e da molti paesi stranieri del nostro Vecchio continente”.
Rimane difficile identificare, come sottolinea Laura Eduadi su HuffingtonPost, quali saranno le realtà che parteciperanno alla manifestazione. Due le certezze: il Movimiento Social Republicano spagnolo e il belga N-SA (Nuovo solidarismo alternativo) appartenenti dalla medesima parrocchia dei loro compagni (o meglio camerati) italiani.
Difficili da individuare sono invece le piccole anime della manifestazione, piccoli gruppi, spesso coadiuvati da siti web razzisti e antisemiti, tanto di estrema destra quanto di sinistra, per lo più provenienti dal”est europeo, Francia (dove il Front National di Marie Le Pen si dichiara fermamente a sostegno del dittatore siriano), Olanda, Svezia e Grecia.
LE REPLICHE – Pare inoltre che la causa sia prorogata, con repliche, in altre città, si parla di Tivoli, Latina, Verona, Casale Monferrato e Torino. Città nelle quali CasaPound, ad esclusione di Casal Monferrato, ospiterà i sostenitori di Bashar al-Assad.
LE OPPOSIZIONI – Non si è fatta attendere la risposta di attivisti vicini ai ribelli siriani: una contromanifestazione (che partirà dal quartiere San Lorenzo) è stata convocata per il medesimo giorno, mentre una petizione è stata lanciata su Change.org per fermare “l’adunata” (FIRMA QUI LA PETIZIONE).
Stefano Zambon (@Stefano_Zambon)
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