Sondaggio MSF: le crisi umanitarie dimenticate dai media italiani

Medici Senza Frontiere, grazie al contributo dell’Ossevatorio di Pavia, ha realizzato un’indagine riguardo l’attenzione dei TG italiani al tema delle crisi umanitarie. Attraverso un attento esame dei principali notiziari della televisione generalista, quali Rai, Mediaset e La7, questa indagine ha rivelato la negligenza da parte  dei media italiani nel dedicare servizi a situazioni di crisi, guerre e conflitti, ad emergenze umanitarie e sanitarie.

Infatti, come sottonea lo studio, nel 2012 solo il 4% dei servizi vengono dedicati alle crisi umanitarie, la percentuale più bassa dal 2006 ad oggi. Questo è anche il motivo, infatti, per cui attraverso una lettera aperta ai direttori dei telegiornali, MSF chiede a tutti i media italiani di puntare l’attenzione sulle crisi dimenticate dall’opinione pubblica, in modo tale da non dimenticarsi di tutte quelle persone vittime di conflitti, catastrofi naturali e comunque sofferenti per malnutrizione e altre malattie.

L’indagine ha inoltre relevato che nel 2011 vi è stato un sensibile aumento di servizi riguardanti le crisi umanitarie, tale però da creare una narrazione allarmistica sul flusso migratorio proveniente dai paesi coinvolti dalla “primavera araba”. Si potrebbe dire che vi è maggiore interesse nei confronti dei temi che influenzano direttamente la politica interna italiana o dei temi che coinvolgono gli occidentali, nei casi in cui vi è un’ampia copertura mediatica a causa della loro gravità, come per esempio il caso dello tsunami in Thailandia ed Indonesia, le guerre in Iraq e Afghanistan, oppure il terremoto che ha colpito Haiti. Mentre si riscontra spesso una totale “invisibilità cronica” di tante altre crisi umanitarie, come nel caso della Repubblica Centrafricana in cui è tuttora presente una forte crisi sanitaria a seguito della guerra civile.

Il 2012 è stato un anno dominato da una forte crisi economica, aggravata certamente da quella politica e dagli scandali della “casta”, elementi che hanno fatto sì che le crisi umanitarie venissero non solo trascurate, ma divenute invisibili, come denuncia MSF. Da considerare anche il fatto che i TG italiani hanno dedicato il 6% dello spazio alla pagina “Curiosità e Costume”, l’ 8% alla criminalità e parte dei servizi al gossip scandalistico, ai risvolti morbosi di certa cronaca nera, alla fine del mondo ecc. L’indagine effettuata dall’Osservatorio di Pavia ci fa riflettere sulla qualità e quantità dei servizi da parte dei TG italiani dedicati a crisi umanitarie; ad esempio si confronta la ARD tedesca, che dedica loro ben il 14,4% dei suoi servizi contro soltanto il 5,7% del TG1.

MSF vuole pertanto chiedere ai direttori dei telegiornali di prestare maggiore attenzione alle crisi umanitarie, sia perché il 63% degli italiani desidera ricevere più notizie riguardo le emergenze umanitarie, sia perché il 78% ritiene eccessiva la quantità di gossip. Inoltre il 64% considera che sia presente troppa politica, mentre il 60% vorrebbe ricevere più informazioni circa il lavoro delle organizzazioni umanitarie.

Alessio Chen


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