Il PdL, a seguito delle polemiche causate dalla legge contro l’omofobia in discussione in questi giorni in Parlamento, chiede alla maggioranza una moratoria sui temi etici. “Sarebbe davvero paradossale – afferma il senatore Sacconi – se nel momento in cui vogliamo realizzare una larga unità nazionale sulla riforma della Costituzione formale introducessimo elementi laceranti nella Costituzione materiale. La legge sull’omofobia è, allo stato, profondamente divisiva e non aiuta il contrasto all’omofobia stessa, che si deve realizzare in un clima di ampia condivisione sociale prima ancora che parlamentare”. Sacconi ha poi continuato affermando che “la bozza ipotizzata è segnata, purtroppo, da due elementi ideologici che costituiscono un sovrappiù provocatorio rispetto alla giusta repressione delle offese alla dignità di ogni specifica persona. La definizione di genere quale percezione soggettiva mette in discussione il diritto naturale, mentre la definizione del nuovo reato evoca la repressione di opinioni e di convinzioni di carattere generale”. Della stessa opinione gran parte del partito.
Poche le voci fuori dal coro, tra cui quella della deputata Stefania Prestigiacomo che si schiera con la parte del PdL che non ritiene necessaria una moratoria. “Mi ritrovo nei ragionamenti e nelle argomentazioni addotte da Bondi e da Galan- afferma la Prestigiacomo – Confrontarsi su temi etici e di libertà, soprattutto in una fase complicata come quella che stiamo attraversando, rientra fra i compiti che la politica non può evitare. Se non è la politica ad occuparsene saranno la cronaca ed il legislatore. Una classe dirigente matura e consapevole deve essere in grado di fare il salto di qualità”. Il Pd risponde alla richiesta di moratoria con le parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, secondo cui “una legge che contrasti l’omofobia non c’entra nulla con i temi etici, riguarda il codice penale e l’introduzione di norme efficaci che da troppo tempo attendono un’approvazione, è urgente e non più rinviabile“.
A questo punto viene da chiedersi per quale motivo il PdL richieda una moratoria sui temi etici quando questa già esiste da almeno 20 anni. Sono ormai moltissimi i diritti calpestati in questo Paese bloccato da troppi veti. E non parliamo solo dei diritti degli omosessuali: parliamo delle coppie di fatto o della legge sull’aborto ignorata ogni giorno dai medici obiettori; parliamo di uno stato che dovrebbe essere laico e che invece nella realtà è succube della chiesa cattolica; parliamo della fecondazione assistita, dell’eutanasia, dell’accanimento terapeutico, del testamento biologico. Parliamo, insomma, di tutto ciò che dovrebbe riguardare la sfera individuale di ogni cittadino e che nella realtà un corto circuito tra etica e politica ha messo nelle mani del legislatore. Pensiamo che questi diritti siano molto più importanti della tenuta di qualsiasi governo.
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