Un morto e tre feriti, questo il bilancio della rissa scoppiata ieri notte nel C.A.R.A. (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) di Bari-Palese. La vittima è un giovane curdo di 25 anni sul cui corpo gli inquirenti hanno rinvenuto numerose ferite da taglio che sarebbero all’origine del decesso. Curdi anche i tre feriti che hanno avuto prognosi tra gli 8 e i 10 giorni, sempre per ferite da arma da taglio.
La rissa, che ha coinvolto circa 100 persone, sarebbe nata per ragioni legate alle rivalità tra le diverse etnie presenti nel centro, in particolare tra le comunità pachistana, afghana e curda. Il C.A.R.A. di Bari ospita circa 1.300 persone di 40 etnie diverse in una struttura che, secondo i dati del Ministero dell’Interno, ne dovrebbe ospitare al massimo 744. I migranti vivono in moduli abitativi simili a dei container che d’inverno sono freddissimi e d’estate si trasformano in veri e propri forni. Ad aggravare la situazione la presenza di soli 60 operatori che non riescono a tenere la situazione sotto controllo.
Questo è il mix esplosivo che nel 2011 aveva portato centinaia di migranti ospiti del centro ad occupare la locale stazione ferroviaria. Allora la protesta era rivolta verso le lungaggini burocratiche che costringono i richiedenti asilo politico ad attendere l’esito della propria domanda all’interno dei C.A.R.A. Attese che possono durare anche un anno e che nella maggior parte dei casi si risolvono con il respingimento della domanda di asilo.
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