Me lo ricordo benissimo quel giorno, in quell’altra Italia, del 25 agosto 1989. Giorno dell’assassinio del sudafricano Jerry Essan Masslo, fuggito dall’apartheid del Sudafrica, per rifugiarsi nei campi di pomodoro di Villa Literno. L’Italia ancora capace di emozionarsi e 200.000 italiani e immigrati a manifestare insieme per le strade di Roma. I funerali di Jerry Masslo in onda in diretta sui telegiornali e il 20 settembre il primo sciopero di immigrati contro il caporalato e Nilde Iotti, Presidente della Camera, che incontra una delegazione di immigrati a Villa Literno.
Sì mi ricordo di quell’altra Italia. La legge varata d’urgenza per estendere lo status di rifugiato politico, eliminando la limitazione geografica (paesi dell’est) allora vigente. Mi ricordo di quell”Italia che si sveglia al razzismo e all’antirazzismo e dibatte di solidarietà e di valori. Dell’Italia che si dibatte per non perdere la sua innocenza, reale o presunta non importa. “Noi italiani siamo fatti così, “rossi” “neri” alla fine tutti uguali.” – “Ma chi è che sta parlando? Chi è? Rossi e neri sono tutti uguali? Ma che, siamo in un film di Alberto Sordi? Sì, bravo, bravo… . Te lo meriti Alberto Sordi!”. Era 1978. Era Ecce Bombo. Il cinema lo sapeva.
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