Il Senato approva l’emendamento dei due pentastellati sull’abolizione del reato di clandestinità e Grillo provvede subito a strigliare i suoi uomini a Palazzo Madama. “Non faceva parte del Programma“, risponde sul blog il comico genovese in un articolo che porta la firma sua e di Casaleggio. La critica concerne sia il metodo che il merito: “La loro posizione è personale, non siamo d’accordo. Il M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo”. Grillo si lamenta che i due senatori hanno preso “una decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno” e che la loro posizione “non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all’interno”.
Ma l’attacco di Beppe ha, come scritto precedentemente, anche una motivazione elettorale. “Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico“. Che sia questo il vero problema? Dover rendere conto all’estrema eterogeneità dei propri elettori?
“Nel merito”, continua il leader-non-leader, “questo emendamento è un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice ‘La clandestinità non è più un reato‘. Lampedusa è al collasso e l’Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?”.
In un altro post, questa volta del “M5S Senato”, è stato inoltre scritto che l’abolizione del reato di clandestinità renderà le espulsioni più semplici, “senza inghippi, senza inutili spese burocratiche” e che ci sarà anche più sicurezza per le strade. E per dichiarare questo è stato citato il segretario del Sindacato Autonomo Polizia (SAP) Riccardo Tanzi: “Prevedendo l’arresto obbligatorio in flagranza ed il processo per direttissima, implica che gli stranieri vadano presi e accompagnati non in carcere ma presso le strutture di polizia e tenuti in custodia fino al giorno dopo quando ci sara’ il processo. Ciò – scriveva il segretario del SAP il 25 settembre 2008 – comporta che le pattuglie dovranno abbandonare il territorio per sorvegliare i fermati: ci sarà quindi meno sicurezza”.
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il discorso di grillo è sacrosanto, e dove sarebbe poi “l’isteria”…?
tutti parlano del problema immigrazione in termini ideali, accogliamo tutti vs respingiamo tutti… ma alla fine è una semplice questione di gestione economica organizzativa, abbiamo i soldi per gestire il problema? NO, abbiamo la capacità organizzativa per risolverlo? NO, punto e stop.