Lo “sceriffo” leghista che negava il cibo ai bimbi (quasi tutti di origine straniera) i cui genitori non riuscivano a pagare la retta della mensa, l’uomo che tappezzò di “soli padani” la scuola comunale, è stato arrestato. L’accusa è di “turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente” e di “falso in atto pubblico”. Il primo cittadino Oscar Lancini avrebbe infatti favorito alcune aziende nella gara d’appalto per la realizzazione di alcune opere in paese, in particolare nell’area feste. Sono 24 gli indagati.
L’accusa sostiene anche che per la realizzazione delle opere in questione (del valore di oltre un milione di euro, nonostante la dichiarazione di gratuità della stessa) sarebbero stati nominati imprenditori “vicini” al sindaco. Senza bandi di gara. Il sindaco avrebbe inoltre concesso l’aggiudicazione di un’area comunale – inserita nel frattempo nel patrimonio alienabile dell’Amministrazione- a un imprenditore locale. Maroni e Salvini, che difendono l’onestà di Lancini e la sua proba attività di sindaco, hanno dichiarato che il primo cittadino di Adro “dimostrerà la sua estraneità alle accuse mosse” e che si tratta solo di “un attacco alla Lega, che cresce e fa paura”.
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