La Nigeria piange le sue figlie. Diffondi la campagna #BringBackOurGirls

di Costanza Gallo

Antefatti – A febbraio il gruppo armato islamista Boko Haram ha dato fuoco ad una scuola maschile uccidendo 29 persone. Il gruppo era già noto per aver ucciso più 4000 persone negli ultimi anni, e per averne disperse circa mezzo milione.

300 liceali scomparse – Per timore di altri attacchi è stato lanciato l’allarme, e tutte le scuole nel nord della Nigeria hanno chiuso. Tuttavia, una boarding school femminile a Chibok ha deciso di restare aperta in vista degli esami di fine anno. Il collegio, per alunne sia cristiane che musulmane, ospitava anche studentesse provenienti dalle regioni limitrofe le cui scuole avevano chiuso per via del pericolo.

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La notte del 14 aprile le ragazze del dormitorio, tra i 15 e i 18 anni, sono state svegliate da quelli che dicevano d’essere – e indossavano divise da – militari nigeriani. Sono state fatte uscire dal dormitorio e salire su dei camioncini, dicendogli che era per la loro sicurezza. Dopodiché i finti militari hanno saccheggiato la dispensa, dato fuoco all’edificio e iniziato a gridare Allah Akbar (Dio è grande). Solo allora le studentesse hanno capito cosa stava succedendo realmente. Alcune di loro sono riuscite a scappare correndo nella foresta, ma la maggior parte sono rimaste prigioniere. Al momento si sa che 276 ragazze sono nelle mani del gruppo armato, 2 di queste sono morte per colpa di un morso di serpente e altre 20 sono gravemente ammalate, 53 sono invece riuscite a fuggire.

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I genitori hanno fatto una colletta per comprare la benzina e si sono addentrati nella foresta di Sambisa. Gli abitanti della zona li hanno sconsigliati dal proseguire perché avevano visto i convogli con i militanti e le ragazze, e non erano abbastanza armati per poterli fronteggiare. Al ritorno i genitori hanno detto di non aver visto traccia di ricerche governative.

Circa 10 giorni dopo la scomparsa, si sono sparse due voci. Secondo Halite Aliyu, membro di un’organizzazione chiamata Borno-Yobe People’s Forum, le ragazze sarebbero state portate in Chad e Cameroon, due stati africani che confinano con la Nigeria e sono facilmente raggiungibili dal Chibok. Secondo altri le studentesse sono state vendute come spose ai membri di Boko Haram per 12 dollari (10 euro) ciascuna.

Martedi è stato diffuso un video in cui il leader dei Boko Haram conferma di avere le ragazze e di voler venderle al mercato degli schiavi. Nel video appare sotto l’effetto di droghe.

“Solo perché ho preso qualche ragazzina che stava vendendo istruita nel sistema occidentale, tutti ne stanno facendo un grande affare. Lasciatemelo dire: io prendo le ragazze”, ha rivendicato il leader dei Boko Haram. “Ragazze: andatevi a sposare. Noi siamo contro l’educazione occidentale. Io vi dico: basta con l’educazione occidentale. Ripeto: ho rapito le ragazze e le venderò. Esiste un mercato per venderle”.

“In ogni nazione, in ogni regione, c’è una decisione da prendere. O siete con noi, intendo veri mussulmani che seguono il salafismo, o siete con Obama, Francois Hollande, George Bush, Clinton…non mi sono scordato di Abramo Lincon. Di Ban Ki Moon e delle sue persone in generale. Uccidi! Uccidi! Uccidi! Uccidi! Uccidi! Questa è una guerra contro i cristiani!”

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 È stato inoltre riportato che altre 11 ragazze sono state rapite dai Boko Haram.

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 I Boko Haram – I Boko Haram, (che letteralmente significa “L’educazione occidentale è peccato”), sono un gruppo fondamentalista islamico che ha base nel nord del Paese al confine con il Chad e il Cameroon. Si oppongono all’educazione di modello occidentale perché secondo loro le donne non devono studiare ma stare a casa e sposarsi giovanissime. Sono attivi dal 2002 e protestano perché sostengono che il Paese sia governato da mussulmani corrotti, e vogliono instaurare la Sharia. Sembrerebbe inoltre che siano collusi con il governo. L’International Crisis Group riporta che uno dei leader anziani del gruppo sia stato più volte arrestato e interrogato. Tuttavia l’intervento di alti ufficiali governativi ha fatto sì che venisse sempre scagionato.

 Le ricerche – Il governo nigeriano, presieduto da Jonathan Goodluck, ha fatto poco o nulla per ritrovarle, mettendo in dubbio la sua buona fede. Inizialmente ha sostenuto che le ragazze fossero state trovate e messe in salvo, informazione smentita il giorno dopo. Poi ha dichiarato che le studentesse scomparse fossero poco più di 100, quando in realtà erano quasi 300. Successivamente il Ministro della Difesa, Aliyu Mohammed Gusau, e il commissario dell’educazione, Musa Inuwa Kubo, hanno rassicurato i cittadini che avrebbero fatto il possibile per trovare le studentesse, e di essersi già attivati.

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Le pressioni internazionali hanno spinto Goodluck a chiedere aiuto ai principali attori internazionali. In particolare, USA, Canada, Francia e Cina avrebbero a disposizione la tecnologia necessaria per poter sorvegliare le foreste nigeriane dai satelliti e individuare così gli accampamenti. Ma la mobilitazione non ha avuto i risultati sperati. Infatti, dopo che è stata messa una taglia di 300mila dollari sui Boko Haram, c’è stata subito una rappresaglia nella quale hanno perso la vita più di 300 persone.

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