“Boko Haram è contro l’Islam”: sei ragazze musulmane difendono il loro diritto allo studio

Il quotidiano britannico The Guardian ha chiesto a sei studentesse musulmane di Indonesia, Yemen, Mali, Pakistan, Nigeria e Afghanistan di descrivere cosa significa l’educazione per loro e commentare il rapimento di 223 studentesse in Nigeria ad opera di Boko Haram. Ecco il risultato.

Bella Ziva

Bella Ziva, 16 anni, Jakarta, Indonesia

La prima volta che ho sentito parlare di rapimenti di ragazzine in Nigeria era su Twitter. L’ho detto alla mia migliore amica e lei è rimasta piuttosto sorpreso perché ancora non sapeva nulla. Abbiamo cercato on-line in modo che lei potesse leggere la storia e quando ha finito di leggere un articolo sul leader di Boko Haram ha esclamato: “Ma quest’uomo è pazzo!”. Abbiamo letto sulla CNN che il leader Boko Haram ha detto che avrebbe venduto le ragazze perché glielo avrebbe detto Allah in sogno. Mi sento davvero male per queste ragazze, e mi sento anche più insicura perché anche io sono una ragazza e una studentessa.

Per me è straziante sapere che alcuni musulmani possano avere idee così assurde circa il nostro Dio. Stanno dando all’Islam una cattiva fama. Non c’è solo Boko Haram ma altri gruppi come al-Qaida. Usano la nostra religione per giustificare il sequestro di studentesse o il terrorismo. Credo che abbiano idee sbagliate sull’Islam. A volte succede anche qui in Indonesia. Alcuni musulmani qui pensano che sia giusto bruciare chiese o templi perché credono che cristiani e buddisti sbaglino. Ma in realtà quelli che sbagliano sono loro.

Il Corano dice che non dobbiamo discriminare le persone. Non dice che le donne possono essere vendute o cose simili. In Indonesia non tutte le donne hanno un’istruzione e forse non comprendono in pieno il senso dell’emancipazione femminile. So che in altri paesi dicono “prima le donne” ma nel mio paese se una donna vuole stare allo stesso livello degli uomini deve lottare duro.

In Indonesia solo la metà della popolazione considera l’educazione fondamentale. Se una famiglia non ha abbastanza soldi per mandare tutti i propri figli a scuola, i maschi hanno la precedenza. E’ una tradizione, si pensa che i maschi abbiano più possibilità di guadagnare, fortunatamente io non ho avuto questo problema.

Amel Saleh Khamis Jouban

Amel Saleh Khamis Jouban, 18 anni, Mukulla, Yemen

Una ragazza deve avere un’istruzione per costruirsi un futuro ed essere indipendente. Una ragazza istruita può fare del bene ai suoi genitori ed ai suoi figli in futuro. Penso che la scuola mi aiuterà a trovare un lavoro dignitoso e a crescere i miei figli in modo che possano essere membri di successo della società.

Per quanto riguarda il beneficio della scuola ai genitori, una ragazza istruita può essere una fonte di orgoglio per loro. La ragazza può aiutare i genitori crescendo i suoi fratelli. Per quanto riguarda la società, continuerà ad essere produttiva se le ragazze riceveranno un’istruzione e si svilupperà quando ci saranno medici e ingegneri di sesso femminile.

Io non mi sento minacciata da nessun tipo di atteggiamento patriarcale. I miei genitori sono istruiti e mi spingono a continuare la scuola fino a quando non avrò ottenuto una laurea. E ‘vero che alcuni genitori impediscono alle ragazze di andare a scuola se i corsi sono frequentati o tenuti da uomini. Per me non è un problema, studio e lavoro tranquillamente con gli uomini. Il terrorismo non ha nulla a che fare con l’Islam. La mia religione non vieta alle ragazze di studiare, anzi incoraggia le ragazze a studiare.

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Aminata Ahmed Dicko

Aminata Ahmed Dicko, 14 anni, Timbuktu, Mali

Andare a scuola è importante per me perché voglio diventare procuratore capo del tribunale penale internazionale, come Fatou Bensouda. Abbiamo bisogno di più giustizia in Africa. La mia scuola è stata chiusa per quasi due anni quando i jihadisti hanno occupato Timbuktu. Hanno usato la scuola come un poligono di tiro e i banchi come legna da ardere.

Gli uomini che hanno preso le studentesse nigeriane sono gli stessi tipi che abbiamo avuto qui. Non è possibile chiamarli musulmani, sono solo dei criminali. Hanno violentato e picchiato le ragazze. C’erano gravidanze indesiderate. Se vedevano una ragazza che per loro non era adeguatamente vestita la portavano in prigione. Non sono mai stata portata in prigione, ma ho sentito che c’era un materasso con una coperta e una zanzariera. La gente pensava che le ragazza erano state imprigionate, ma in realtà erano state violentate.

Mio padre, che è un Marabout (predicatore musulmano tradizionale, considerato eretico dai fondamentalisti), in quel periodo mi ha fatto stare a casa insieme alle mie quattro sorelle. Abbiamo fatto le faccende domestiche e letto il Corano. Uscivamo solo per commissioni veloci, mai dopo il tramonto. Abbiamo dovuto indossare quei grandi veli che hanno imposto alle donne. Nostro padre ci ha detto di pregare giorno e notte per la liberazione di Timbuktu. Le nostre preghiere sono state esaudite quando sono arrivati i francesi.

La scuola è importante, ma anche in tempo di pace non abbiamo le attrezzature necessarie per studiare con standard elevati, come l’elettricità o i computer. Durante l’occupazione uno dei miei insegnanti ha organizzato lezioni segrete a casa sua. Era molto coraggioso perché ha insegnato a ragazze e ragazzi insieme. Ma ha dovuto smettere dopo che i jihadisti sono venuti a casa sua un giorno.

Siamo tornati a scuola nel novembre dello scorso anno, ma la mia scuola ha solo sei insegnanti e più di 1.000 alunni. A poche settimane dalla riapertura un’autobomba è esplosa di fronte alla caserma dell’esercito, a soli 100 metri dalla nostra scuola. I detriti hanno bucato il tetto, siamo ancora spaventati. E ‘più facile essere un ragazzo che una ragazza. Tante ragazze si sposano molto giovani. Se vogliono continuare ad andare a scuola devono sfidare i loro mariti. Questo è un peccato, il matrimonio è un dono di Dio, ma se sei una ragazza devi resistere il più a lungo possibile.

Shahwana Khattak

Shahwana Khattak, 14 anni, Karachi, Pakistan

Sogno di diventare un medico quando sarò grande e quindi devo studiare. Nella comunità pashtun a cui appartengo, ancora oggi, molte ragazze della mia età non sono autorizzate a studiare. Mi sento fortunata ad avere dei genitori che lavorano duro, così possono permettersi di pagare la scuola. Penso che l’istruzione può portare un cambiamento nella mentalità della gente.

Quando sarò grande voglio essere libera di indossare quello che mi piace, di muovermi senza limitazioni, di guidare uno scooter, andare a lavorare, essere indipendente e non essere bloccata a casa. Penso che questo potrà succedere solo se io e tutte le ragazze del Pakistan riceviamo un’istruzione. Saremo più forti e avremo una voce più potente e il governo dovrà prestarci attenzione. Penso che se continuo la mia formazione posso diventare quello che voglio.

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Mi piacerebbe che il Pakistan tutelasse maggiormente le donne e condannasse chi le maltratta o stupra. Recentemente ho visto in televisione che una ragazza si è data fuoco dopo che la polizia ha liberato il suo stupratore. E ‘ la mancanza di istruzione che ha influito sul modo in cui la nostra società vede una ragazza. Le ragazze, una volta raggiunta la mia età, iniziano già a pensare al matrimonio.

Pensare ad un esercito di uomini che rapiscono tante ragazze è orribile. Cosa staranno provando i loro genitori? Mi vengono i brividi a pensare di poter essere al loro posto. Anche se alcune persone odiano le ragazze che vanno a scuola, non sono spaventata. So che i talebani pensano che l’educazione occidentale è contro l’Islam, ma sbagliano. Come può qualsiasi forma di educazione essere dannosa? Dopo quello che è successo a Malala Yousafzai so che possono attaccare me o chiunque prendano in antipatia, ma non mi intimidiscono.

Molte famiglie pensano che avere figli maschi è una fortuna e che le figlie femmine sono un peso, ma non è il mio caso. Amo il cricket e voglio diventare un giocatore di cricket, lo gioco a scuola e non credo che sia uno sport solo per i ragazzi. Mi piacerebbe giocare a cricket per strada come i ragazzi del mio quartiere, ma non posso in quanto donna. Li invidio e questo mi fa pensare che essere una ragazza è uno svantaggio in Pakistan.

Aisha Umar

Aisha Umar, 17 anni, Kano, Nigeria

Vado a scuola perché voglio fare buon uso della mia vita. L’istruzione è essenziale, soprattutto ora che il mondo gira attorno a quelli che sono stati educati. Conosco alcune donne che non sono andate a scuola e stanno soffrendo perché non possono leggere o scrivere. Io non voglio soffrire come loro. Voglio essere in grado di fare la mia strada nel mondo senza essere un peso per nessuno. Sogno di essere in grado di aiutare me stessa e anche quelli intorno a me. La scuola è oggi la principale garanzia di avere una vita dignitosa. Andare a scuola è anche un processo di progresso personale. Voglio essere in grado di trasmettere le cose che ho imparato ai miei figli.

Pensare alle ragazze rapite in Nigeria mi sconvolge. Continuo a pensare quanta paura possano provare e a come vengono trattate. Sono ragazze come me che hanno genitori, fratelli e sorelle che hanno speranze per loro. La cosa che più mi avvicina a loro è che, come me, stavano affrontando gli esami. Come me stavano già pensando a cosa fare dopo. Ora tutto quello a cui stavano lavorando è stato distrutto.

Un sacco di mie compagne di classe sono state costrette a sposarsi dai loro genitori. Alcuni mariti non permettono alle loro mogli di continuare ad andare a scuola. Il problema è questo: il matriumonio può arrivare in qualsiasi momento. In qualsiasi momento la formazione di una ragazza potrebbe essere interrotta. Per la maggior parte delle donne il matrimonio è la fine dell’istruzione, mentre i ragazzi sono autorizzati ad andare all’università.

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Asma Miakhel

Asma Miakhel, 13 anni, Kabul, Afghanistan

L’educazione ti permette di conoscere il resto del mondo. Senza di essa è come essere chiusi in una casa da soli, seduti in una stanza senza sapere cosa sta accadendo nella stanza accanto. La prima parola che Dio disse al profeta Maometto fu “Iqraa”, che significa imparare o studio. Dio gli ha detto che doveva studiare. Quindi l’Islam non ha mai detto che l’istruzione è vietata per le donne o per gli uomini, in realtà l’Islam ci obbliga a imparare.

Le mie sorelle, tranne una che è dentista, sono tutte andate all’estero per l’università. I miei zii hanno detto a mia madre: “Tu sei non sei musulmana, sei diventata cristiana… ecco perché le vostre ragazze stanno studiando all’estero”. Ma a mia madre non importa cosa dice la gente. Lei è orgogliosa di noi. E io sono davvero orgogliosa di lei. Mio padre è morto quando avevo un anno e lei ci ha cresciute e ci ha istruite da sola.

Nessuno dovrebbe impedire alle donne di studiare. Non è affar loro. Se non sappiamo nulla, se non abbiamo una formazione adeguata, allora come possiamo migliorare? Perché Boko Haram vuole rovinare la vita di queste ragazze? Non riesco a credere che qualcuno possa fare una cosa del genere. F orse vogliono ottenere denaro sequestrando le ragazze, così con quei soldi si possono espandere.

Se il loro capo avesse pensato anche per un solo momento a sua madre o alle sue sorelle non avrebbe mai fatto una cosa del genere. E’ come se non avesse un cervello. Penso a quelle ragazze che sono state rapite, a quanta pressione devono subire. Se fossi una di loro, l’unica cosa a cui penserei dopo il mio rilascio sarebbe la vendetta. La rabbia potrebbe farmi fare tante cose, anche uccidere qualcuno forse. Quelle ragazze penseranno: “Dunque questo è  l’Islam”, perché questo è ciò che Boko Haram ha fatto loro. Odieranno l’Islam dopo che saranno state rilasciate. Ma il Sacro Corano dice che l’istruzione è un obbligo.


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