di Tahar Lamri
Chissà quando si decise nell’Islam che non si può rappresentare il Profeta Mohamed? Contrariamente alla Bibbia, il Corano non contiene nessun divieto di rappresentazione. Qui sopra una rappresentazione del 1307 del Profeta con l’arcangelo Gabriele, rappresentazione sulla quale nessuno durante tutto questo tempo ha mai trovato da dire. Chissà poi quando è cominciata questa strana sacralizzazione del Profeta. Il Corano è molto chiaro : “Mohamed è soltanto un uomo”, anzi il Corano ci informa che Mohamed, essendo un essere umano, sbaglia e viene ripreso: come nella famosa sura 80 nella quale il Corano riprende in modo abbastanza rude Mohamed perché si è infastidito da un cieco (così chiama il Corano Ibn Um Maktum) che è venuto a parlagli mentre stava parlando con dignitari della Mecca. Non esiste nemmeno la parola per dire “sacro” come lo si intende ad esempio nella cristianità. Esiste la parola “haram”, ma vuol dire divieto anche. La Mecca ad esempio, si chiama “bayt Allah Al-Haram”. Esiste la parola “qudus” ma riguarda soltanto Dio o lo spirito santo “ruh qudus” e cioè la vita. L’Islam rimprovera ai cristiani di aver divinizzato Gesù (che è solo un uomo per l’Islam), ma i musulmani sono sulla via della divinizzazione di Mohamed. E questo è un male agli occhi dell’Islam stesso.
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