La scelta di Amadi

Sono i bambini a combattere le guerre del mondo contemporaneo? I conflitti attuali sono talmente brutali da aver cancellato dalla coscienza il valore dell’infanzia e dell’inviolabilità dei più indifesi, i bambini?

A guardare dati e cifre recenti, la risposta a queste domande sembra essere drammaticamente affermativa. Si stima, infatti, che siano 250.000 i bambini coinvolti attivamente nei conflitti, usati per combattere, per uccidere ma anche per spiare i nemici, per trasportare materiali, per fare da scudi umani. Il 40% sono bambine, ridotte a schiave sessuali, ma anche utilizzate

LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’USO DEI BAMBINI SOLDATO

Oggi, 12 Febbraio, è la data dedicata alla Giornata Internazionale contro l’uso dei Bambini Soldato. È per denunciare tutto questo che INTERSOS ha lanciato la campagna “La scelta di Amadi”, per non ignorare la drammatica condizione di milioni di bambini vittime dei conflitti nel mondo.

La campagna nasce grazie alla collaborazione con la casa di produzione Filmmaster e al lavoro pro bono di Fabrizio Razza di Fabio Cimino, che hanno curato la produzione esecutiva e la regia di un toccante cortometraggio sulla tragica e brutale realtà che ogni giorno è costretto a vivere un bambino soldato. Amadi infatti è il nome del protagonista del corto, rappresenta un bambino soldato come tanti, che attraverso la sua storia, racconta la realtà di milioni di coetanei che nel mondo vengono privati dalla guerra dell’infanzia. Le immagini, dure e realistiche, vogliono scuotere nel profondo lo spettatore, aprire un varco nelle coscienze su una tragica realtà che non può essere ignorata.

DATI ALLARMANTI

Negli ultimi anni, l‘intensificarsi e l’inasprirsi dei conflitti nel mondo hanno esposto i bambini ad una incredibile violenza: vittime di abusi, rapimenti, torture, mutilazioni, vengono assoldati e indottrinati per diventare feroci assassini.

E la diffusione del fenomeno è allarmante. Migliaia di casi continuano ad essere riportati in Afghanistan, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Sudan, Yemen, a cui si aggiunge l’utilizzo dei bambini soldato nei conflitti in Mali, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Siria, Iraq. 

“Quello che affrontano i bambini reclutati ed usati nei conflitti è inimmaginabile. Se sopravvivono, lo stigma delle violenze e dell’orrore di cui hanno diretta esperienza li segna e li accompagna per il resto della vita.” Racconta Kostas Moschochoritis , Direttore Generale di INTERSOS, “ma sappiamo che molto può essere fatto per ridare una vita più serena a questi bambini. Lo vediamo ogni giorno nei nostri progetti, in zone come la Repubblica Democratica del Congo, il Sud Sudan, la Repubblica Centrafricana, dove i conflitti stanno segnando l’esistenza di un’intera generazione: ci vuole molto tempo, cure, attenzioni, sostegno psicologico, ma i risultati con questi bambini arrivano e a mano a mano, lontani dalla violenza, riescono a ritrovare, a scuola e  tra le loro famiglie, la normalità che gli era stata negata.”

Per sostenere la campagna, per la giornata di oggi condividi su facebook il video e imposta sul tuo stato: #BambinoSiSoldatoNo!


Profilo dell'autore

Eleonora Dutto
Come si possono sentitizzare 30 anni di vita e il carattere di una donna in una biografia di poche righe? Proviamo:
Nata a Roma ma non romana fino all'osso.
Italiana ma meticcia nell'animo, grazie alla ricchezza assorbita dalle esperienze in giro per il mondo e dal contatto con le altre culture anche nel mio paese.
Laureata in Relazione Internazionali ma appassionata di Cooperazione Internazionale, migrazioni e diversità culturali.
Fundraiser ma insegnante di italiano per stranieri.
Amante della storia e delle tradizioni ma Viaggiatrice sempre in cerca di nuove idee per creare "Altro".
...E in questo caso: Blogger per apportare il mio contributo al progetto interessante ed oggi più che mai necessario di Frontierenews.it, per sostenere un "mondo plurale".

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