Monica Ranieri e Joshua Evangelista hanno seguito la squadra di calcio dell’Ethio Roma nella sua preparazione verso il grande torneo di Monaco di Baviera, l’appuntamento più importante per le diaspore etiope di tutta Europa. Dalla grande attesa per il torneo e dal viaggio nasce “Ce chiamano romani”, un film prodotto dall’Associazione Frontiere. L’anteprima è prevista per sabato 9 maggio alle ore 21 presso il Centro di Controcultura Malatesta (via Muzio Attendolo, 95 – Roma).
Monaco. Pioggia battente. Nell’aria odore di caffè e di radici lontane. Si sono preparati per un anno con un solo obiettivo: vincere la coppa come etiopi e portarla a casa da romani. Ma le etichette possono essere sempre discutibili, così come le scelte di un arbitro da cui tutto sembra dipendere.
Ethio Roma non è una semplice squadra di calcio e quello di Monaco non un semplice torneo: è l’appuntamento dell’anno, l’occasione per dimostrare a tutta la diaspora etiope in Europa di essere i più forti. E Ce chiamano romani non è la cronaca di un evento sportivo, non un racconto di viaggio né un’indagine etnografica su una comunità. È piuttosto una finestra aperta sull’intreccio fluido di vite, emozioni, speranze, appartenenze che si sciolgono in danze, abbracci, sorrisi che riuniscono per quattro intensi giorni la comunità etiope, nello spazio che dalla linea di centrocampo si irradia oltre la panchina e lo spogliatoio.
Oltre diecimila etiopi guardano le partite, tifano per le squadre delle proprie città di residenza e ballano al ritmo di danze più o meno “tradizionali” rendendo la città europea di turno una piccola Addis Abeba.
Nei dialoghi tra i calciatori e nel confrontarsi con le altre comunità migranti emerge la specificità tutta italiana degli “ethio-romani”, che non può prescindere dal ricordo del passato coloniale, dall’agonismo mediterraneo e dagli spettri di un apparato burocratico che stenta ad adeguarsi ad una realtà sociale di fatto multiculturale. Le parole di tifosi e atleti comunicano una percezione non sempre positiva della cultura sportiva del nostro paese. E c’è persino chi, dagli spalti, riduce l’Italia del pallone alla frase di Tavecchio sui calciatori africani.
Il documentario segue Ethio Roma durante la preparazione, il viaggio e la partecipazione alla dodicesima edizione del torneo calcistico organizzato a Monaco dalla Ethiopian sport and culture federation of Europe nel luglio 2014. A prescindere dall’esito, Ethio Roma tornerà in Italia con l’idea di aver portato in Germania la propria idea di calcio, fatta di sudore, esuberanza romana e fierezza etiope.
Biografie degli autori:
Joshua Evangelista è giornalista e responsabile editoriale di Frontiere News. Ha collaborato con Sky TG24 e scritto, tra gli altri, per Unità, Venerdì di Repubblica, Micromega e Paese Sera. È coautore del documentario sull’Iraq curdo Makhmur.
Monica Ranieri è fotografa, antropologa culturale e specialista nella tutela e valorizzazione di beni culturali demoetnoantropologici. Collabora con Frontiere News e attualmente svolge ricerca sul rapporto tra calcio e comunità migranti.
Profilo dell'autore
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[…] 25 settembre, alle 21, presso l’Auditorium comunale con la proiezione del documentario “Ce chiamano romani” di Monica Ranieri e Joshua Evangelista a proposito del rapporto tra calcio e diaspora […]