I paesi hanno confini, la speranza non ne ha. Viaggio tra i rifugiati siriani in Bulgaria. Reportage fotografico di Dobrin Kashavelov per l’UNHCR-Bulgaria
I rifugiati hanno un’unica scelta: attraversare i confini internazionali per scappare. Ogni giorno guerre e diritti umani violati portano migliaia di uomini, donne, minori non accompagnati e famiglie a intraprendere pericolosissimi viaggi verso la salvezza, che spesso si rivelano fatali.
Nel mondo 60 milioni di persone cercano un rifugio. È il più alto numero mai registrato e sta crescendo rapidamente. Nove rifugiati su dieci si trovano nella parte del mondo cosiddetta “in via di sviluppo”, mentre sono in pochissimi a raggiungere la salvezza in Europa.
Negli ultimi due anni la Bulgaria ha accolto 25mila richiedenti asilo. Questa mostra vuole mostrare il coraggio, la determinazione e la resilienza di alcuni di loro. Le fotografie sono state scattate tra aprile 2013 e giugno 2015 da Dobrin Kashavelov per l’UNHCR-Bulgaria.
“Tutti i rifugiati che ho fotografato hanno iniziato il proprio viaggio in condizioni insopportabili. Persone di diverse etnie e culture, con diversi background, sono scappate da conflitti armati e da persecuzioni. Non posso neanche immaginare quello che hanno passato. Posso soltanto condannare le ragioni che le hanno costrette a lasciare le proprie case e ad abbandonare la loro vita di sempre.
Nel nostro limitato tempo insieme, ho visto la loro speranza per un nuovo inizio. Per alcuni questa nuova vita continua in Bulgaria, ma la maggior parte di loro si è spostata nel nord Europa o nella parte occidentale del Continente.
Sono grato a ogni persona che ha creduto in me per documentare il loro viaggio attraverso i confini della speranza”.
Vedi QUI tutte le foto di Dobrin Kashavelov scattate per l’UNHCR-Bulgaria nel progetto “Border of hope”.


Dobrin Kashavelov
Classe 1986, ha studiato Cinema all’università di Sofia. In questi anni ha pubblicato con UNHCR Central Europe, Тhe Guardian, n-ost network for journalists, Boston Globe, Good Weekend newspaper, Forbes, Max, Rolling Stone, Capital Light e Magazine 8. Nel novembre 2014 il suo documentario “Global Warning” è arrivato secondo al festival Action4Climate, con la giuria di registi come Bernardo Bertolucci, Wim Wenders e Fernando Meirelles. Nel settembre 2010 ha vinto il primo posto nel eDward The Young Filmmaker’s Award a Francoforte per il corto “Water”. È vincitore del primo premio nel festival fotografico bulgaro “Shavarsh Artin” del 2009, giuria Reuters.
Profilo dell'autore

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Ah, la maggior parte si é spostata nell´Europa occidentale, toh che caso ! Perché non chiedono asilo al Giappone o alla Korea o al Sud Africa di Mandela o ai loro amati islamici del golfo ? Sai perché ? Certo perché li prendono a randellate ( vedi Johannesburg) !