Seconda puntata – di Daniele Coltrinari – foto di Luca Onesti
Mentre scrivo la seconda parte di questo reportage (è il 7 agosto 2015) siamo a Covilhã, località a pochi chilometri da dove si è svolta ieri la settima tappa della Volta a Portugal; una città da raccontare per la sua storia, fino a qualche anno fa zona industriale, poi divenuta meta turistica e polo universitario. Prima di raccontarvi Covilhã però, vi proponiamo il breve racconto di due giornate sportive passate, il primo agosto e il due agosto, nelle quali ci sono stati due vincitori di tappa che non sono passati inosservati qui in Portogallo.
Sabato 1 agosto 2015 – Ancora Davide Viganò, stavolta a Fafe
Siamo ancora a Braganza, quando Davide Viganò vince la terza tappa del giro portoghese con uno sprint finale, tagliando per primo il traguardo. Dovevamo prendere in mattinata l’autobus per Guimarães e da lì, raggiungere Fafe con un altro mezzo pubblico. Peccato che a Braganza abbiamo perso il primo autobus utile e così, non abbiamo assistito dal vivo alla seconda vittoria in terra portoghese del ciclista italiano. Davide Viganò, infatti, vinse lo scorso anno la seconda tappa della Volta a Portugal (Gondomar-Braga) quando apparteneva alla Caja Rural-Seguros RGA. Quest’anno invece Viganò ha conquistato la vittoria nella prova che prevedeva la partenza da Boticas e l’arrivo a Fafe, con la maglia del Team Idea 2010, unica squadra italiana partecipante alla Volta Portugal 2015.
Domenica 2 agosto 2015 – L’impresa di Filipe Cardoso
La tappa più attesa e popolare del giro portoghese si svolge sempre nella prima domenica d’agosto e prevede l’arrivo a Senhora da Graça (in località Mondim de Basto) con arrivo sul Monte Farinha. È una giornata di festa per tutti i portoghesi e tanta gente si accampa lungo il percorso, portando con sé molta birra da bere e diversi barbecue per cucinare carne a volontà. Stavolta, rispetto al 2013 e allo scorso anno, non andiamo al traguardo, ci fermiamo a otto chilometri dall’arrivo, in una zona dove tante persone hanno deciso di accamparsi e aspettare il passaggio dei ciclisti.
È così che cominciamo a parlare con i tifosi presenti: si discute su chi vincerà la gara di oggi e la Volta a Portugal in generale. Da un maxi schermo presente in quest’area, apprendiamo che Filipe Cardoso, un corridore portoghese poco più che trentenne, uno di quelli che nella vita ha sempre fatto da gregario ad altri e che tra le sue caratteristiche sportive non vede quella di scalatore di montagna, si appresta ad affrontare l’ultimo tratto in salita da solo. Andato in fuga insieme ad altri corridori, ha approfittato di una discesa per distaccare tutti e ora si ritrova a pochi chilometri da una vittoria incredibile. Gli ultimi chilometri sono avvincenti, Cardoso perde metro dopo metro il suo vantaggio ma alla fine ce la fa, per pochissimi secondi taglia il traguardo per primo, stremato. A Senhora da Graça e dintorni è delirio. Uno dei tifosi con i quali parliamo ci dice che conosce Filipe Cardoso da anni, e poi, giù birre ghiacciate a profusione. Non si può rifiutare. Non è possibile. I portoghesi sono in festa per la prima vittoria di un corridore di casa in quest’edizione del giro e poi è Cardoso, uno che da queste parti è amato per la sua grinta e per la sua umiltà.
Giovedì 6 agosto 2015 – La tappa più importante di montagna passa per Covilhã
La settima tappa, partiva da Condeixa-a-Nova e arrivava a Seia (Torre), passando per Covilhã, gli ultimi 20 chilometri, infatti, tutti in salita, vedevano un percorso adatto agli scalatori che portava da questa città all’arrivo, situato ad Alto da Torre. È la tappa più importante del giro e non passa sempre per questa città, in alcune edizioni – l’arrivo è sempre ad Alto da Torre – si sale dall’altro versante della montagna. Covilhã si trova sul versante sud-est della Serra da Estrela, il maggior gruppo montuoso lusitano e dove è situata la vetta più elevata del Portogallo continentale. In uno studio di qualche anno fa, preparato da uno dei più importanti quotidiani portoghesi, l’Expresso, s’indicava questa città come una delle migliori in Portogallo per la qualità di vita. Fino a qualche decennio fa, Covilhã era la terra dove si produceva la lana, le cose sono cambiate nel corso degli anni e ora le industrie tessili sono quasi totalmente smantellate. Conosciuta anche come città del formaggio, a Covilhã c’è una produzione di altissima qualità, nel corso degli ultimi anni, è stata capace di reinventarsi. L’Universidade da Beira Interior presente in città, offre diverse facoltà, tra le più gettonate quella di ingegneria e di design industriale, da qualche anno poi, arrivano studenti erasmus da tutta Europa. Alcuni vecchi lanifici, sono stati recuperati e messi a nuovo, diventando parte integrante dell’università. Covilhã ha trovato una sua nuova dimensione, diventando anche meta turistica, soprattutto durante il periodo primaverile – in estate il clima è caldissimo, quasi insopportabile – quando è possibile passeggiare a piedi o in bici tra i sentieri montuosi. L’utilizzo della bici, per i ciclo amatori e gli appassionati di questo sport, è diffuso in questa zona da sempre, in questo contesto, si deve inserire la settima tappa della Volta a Portugal. Una giornata che ha visto trionfare Delio Fernández davanti al suo compagno di squadra Gustavo Veloso (attuale Camisola Amarela – maglia gialla – leader della classifica generale e favoritissimo per la vittoria finale) della W 52-Quinta da Lixa. Negli ultimi chilometri di salita, non c’è stata storia: due ciclisti portoghesi, Joni Brandão e Rui Sousa, hanno provato ad attaccare la maglia gialla ma la sua squadra, la Quinta da Lixa è stata formidabile e ha recuperato senza problemi un distacco dei due fuggitivi che a un certo punto aveva raggiunto i 40 secondi. Poi, in volata, Delio Fernández batteva Gustavo Veloso. I due compagni di squadra ora si giocheranno la vittoria finale nella penultima tappa, una prova a cronometro di 34,2 chilometri e decisiva per la classifica finale. Sabato 8 agosto 2015, partenza da Praia de Pedrogão e arrivo a Leira. La classifica generale dopo il prologo e le otto tappe disputate vede Gustavo Veloso in testa, seguito da Fernández a 14 secondi, mentre in terza posizione c’è Brandão a 57 secondi di distacco. Attenzione ad Alejandro Marque, quarto in classifica a un minuto e ventotto secondi di ritardo e già vincitore nel 2013 della Volta a Portugal.
Profilo dell'autore
- Nato a Ciampino (Roma) nel 1976, è un giornalista freelance e ha realizzato reportage su Lisbona e sul Portogallo, pubblicate su diverse testate nazionali. È coautore di Lisbon Storie (2016), il primo documentario indipendente sugli italiani che da anni vivono e lavorano a Lisbona. Ha pubblicato nello stesso anno C'era una Volta in Portogallo (Tuga Edizioni), un libro di ciclismo, viaggi e avventure. Lisbona è un'assurda speranza (uscito recentemente per Scatole Parlanti) è un romanzo breve ambientato nella capitale portoghese poco dopo gli anni post Troika e prima dello scoppio della pandemia.
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