di Jim Wallace, Boston University
Sul velo islamico gli elettori canadesi si sono ritrovati con le posizioni del liberale Justin Trudeau. Il neopresidente si è impegnato nel sostenere la decisione dei tribunali federali secondo la quale le donne musulmane non devono togliersi il velo mentre prestano giuramento per l’ottenimento della cittadinanza canadese.
La polemica ha avuto inizio nel 2011 quando il ministro conservatore dell’Immigrazione, Jason Kenney, ha avviato una politica che vieta alle donne musulmane di avere il volto coperto durante le cerimonie di cittadinanza.
La querelle sul niqab ha fatto esplodere la campagna elettorale federale del 2015, visto che il primo ministro Harper ne ha fatto una questione elettorale. Ha detto che il governo conservatore avrebbe cercato di confermare l’ordinanza del tribunale e costringere le donne musulmane a scoprire i loro volti. Successivamente ha dichiarato che, se rieletto, avrebbe preso in considerazione l’idea di vietare a tutti i dipendenti federali di indossare il niqab.
Durante la campagna durata 78 giorni, il niqab è diventato un tema caldo. È stato al centro di annunci politici furiosi, di tweet e di dibattiti pubblici. Harper è stato accusato di aver utilizzato il niqab per distrarre dai problemi reali dell’economia e dalle prestazioni del suo governo.
Il niqab è stato utilizzato per canalizzare alcune questioni complesse che affliggono l’elettorato canadese: la Bill C-51, il disegno di legge anti-terrorismo stilato dai conservatori; l’ISIS e il terrorismo globale; l’islamofobia; la crisi dei rifugiati siriani; le polemiche sugli immigrati in Quebec.
Eppure i canadesi hanno respinto la politica della paura sul niqab. I canadesi ha chiarito che volevano un governo che riflette i valori canadesi di gentilezza, inclusione, diversità, accettazione degli immigrati e multiculturalismo.
Il primo ministro designato Justin Trudeau ha ripetutamente rimarcato questi valori nel suo discorso post vittoria. Nel chiudere il discorso, ha fatto una chiara allusione alla polemica sul niqab raccontando la storia di una donna musulmana che ha incontrato durante la campagna elettorale. Ha poi dichiarato:
“Voi e i vostri concittadini avete scelto un nuovo governo. Un governo che crede profondamente nella diversità del nostro paese. Sappiamo per certo che il Canada è stata costruito da persone provenienti da tutti gli angoli del mondo che adorano ogni fede, che appartengono ad ogni cultura, che parlano ogni lingua”. Dopo gli applausi scroscianti, Trudeau ha concluso: “Amici miei, abbiamo battuto la paura con la speranza. Abbiamo battuto politica negativa che divide con una visione positiva che porta i canadesi a stare insieme”.
Chiaramente canadesi si sono ritrovati nel suo discorso. Il questione niqab è iniziata come un punto di infiammabilità del dibattito, è diventata un punto di svolta, e si è conclusa come un punto di affermazione.
*Jim Wallace ha lavorato per oltre 30 anni come leader religioso, consulente governativo e consigliere politico negli Stati Uniti e in Canada.
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