Burundi, vietato parlare delle proteste
di Valeria Alfieri – Phd in Scienze Politiche Università La Sorbona Le manifestazioni sono riprese con una ancora più grande partecipazione popolare, nonostante la volontà del governo di seminare il terrore attraverso un uso più sfacciato della violenza contro i giovani manifestanti, violenza che il governo cerca di legittimare adducendo come pretesto il tentativo di colpo di stato dello scorso 13 maggio. Dall’inizio delle proteste i manifestanti sono stati chiamati insorti, golpisti, e al Shabaab. Domenica scorsa, il Presidente Nkurunziza ha inaugurato la sua prima apparizione pubblica dopo il golpe parlando di una minaccia imminente di al Shabaab nel paese, notizia che al…