Il giro del mondo in sei film

Sei film tra le più interessanti selezioni cinematografiche locali prodotte negli ultimi cinque anni che offrono nuovi punti di vista su paesi ancora poco conosciuti e spesso rappresentati attraverso stereotipi e cliché, che non rendono giustizia a cinematografie incredibilmente intense, colorate e vivaci. Questo l’obiettivo di un’interessante rassegna che coinvolgerà i cinefili di Roma dal 7 febbraio al 22 maggio (leggi qui i dettagli).

Attraverso i sei film presentati nella rassegna scopriamo di mondi vivacissimi, desideri disperati, amori nascosti, voglia di evadere e tentativi rocamboleschi di cambiare la società contemporanea. Il filo denominatore comune è l’inarrestabile vitalità dell’essere umano, che sa trovare risposte creative e originali alle difficoltà e agli ostacoli che la vita e la società gli mettono davanti.

Questi sei film, tutti proposti in lingua originale e sottotitolati in italiano, ci mettono di fronte a una fotografia ricca e complessa di storie, popoli e paesi solo geograficamente lontani ma che invece sono presenti e visibili sul nostro territorio. Una fotografia necessariamente più sfumata e interessante dell’immagine stereotipata proposta dai media.

Vi proponiamo la lista selezionata da Yalla Film Fest e Karawan Fest, organizzatori della rassegna. Sei film che, anche se non vivete a Roma, non potete perdere.

Vendo o Affitto (Vendo ou Alugo), di Betse de Paula // BRASILE

Quattro generazioni di donne condividono un grande e lussuoso appartamento che non riescono più a permettersi, ma, a causa della prossimità con le favelas, non riescono né a vendere né ad affittare. Imprevisti, equivoci e colpi di scena si susseguono in una commedia al femminile frizzante e movimentata, fresca e colorata, che affronta senza ipocrisia tematiche importanti come la pacificazione delle favelas e la speculazione immobiliare.

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La vierge, les coptes et moi, di Namir Abdel Messeeh // EGITTO

Namir è egiziano, copto, e vive a Parigi. Dopo aver ritrovato una vecchia videocassetta registrata durante una festa religiosa nel suo villaggio natale, decide di girare un documentario. S’imbarca allora in un viaggio che lo porterà a riscoprire le sue origini e a fare i conti con sua madre, la vera protagonista della storia.


Aiyyaa di Sachin Kundalkar // INDIA

Meenakshi è una giovane marathi che vive sulle nuvole tra sogni e fantasie ad occhi aperti in cui immagina di essere una famosa attrice di Bollywood. In realtà abita con la famiglia in un appartamento a pochi passi da una discarica. Dotata di un potentissimo olfatto, un giorno Meenakshi è colpita dal profumo intenso che sembra provenire dall’affascinante Surya, un pittore schivo e quasi burbero di origini tamil, di cui s’innamora all’istante. Mentre i suoi genitori le hanno finalmente trovato un marito dolce e premuroso, Meenakshi passa le sue giornate a inseguire la scia del profumo di Surya per scoprirne la misteriosa origine, fino al rocambolesco finale. 


Death For Sale, di Fouzi Bensaidi // MAROCCO

Tre amici tentano di sopravvivere alla corruzione della società marocchina. Soufiane passa i suoi giorni rubacchiando qua e là, Allal è un trafficante di droga e Malik si innamora di una prostituta di un night club. Vedendo frustrati i loro tentativi di fuggire dallo squallore che li circonda, i tre decidono di rapinare una gioielleria.

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Despre Oameni si Melci (Lumache e Uomini), di Tudor Giurgiu // ROMANIA

In una piccola città della Romania, la fabbrica di automobili di stato, che dà lavoro alla maggior parte degli uomini del posto, sta per essere privatizzata. I lavoratori non sanno che il loro manager è in contatto con due uomini d’affari francesi interessati a comprare la fabbrica e a convertirla in una industria conserviera di lumache. Nei loro piani non c’è spazio per le migliaia di operai, e l’unico a voler salvare la fabbrica è un sindacalista. La sua originale soluzione però spaventa gli operai: vendere seme in quantità industriali a una banca americana di spermatozoi!



Palestina Stereo, di Rashid Mashrawi // PALESTINA

Palestine Stereo sembra il nome di un negozio di musica. Ma nel nuovo film di Rashid Masharawi, il suo sesto lungometraggio, Palestina Stereo è un personaggio, un ex cantante di nozze. Stereo si dà da fare intorno a Ramallah in un ambulanza di seconda mano, che fornisce sistemi audio per funerali, compleanni e manifestazioni politiche.
Stereo ha perso la moglie quando gli aerei israeliani hanno bombardato la sua casa. Suo fratello, il ricciuto Samy, è un elettricista che ha perso l’udito e la sua capacità di parlare nello stesso attacco. Ora Samy scarabocchia messaggi sui muri della famiglia. 
Demoralizzati, entrambi i fratelli hanno ora un unico obiettivo: emigrare in Canada.

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LEGGI IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA


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