Che cosa significa essere un richiedente asilo nel Regno Unito? Questo è stato il punto di partenza della ricerca di Sam Ivin, giovane fotografo inglese, che è iniziata in un centro di prima accoglienza a Cardiff, in Galles, ed è poi continuata in tutta l’Inghilterra.
Il risultato è un libro di ritratti, in cui gli occhi sono stati raschiati via: una volta arrivati nel Regno Unito, questi migranti si trovano a vivere in una sorta di limbo, dovendo attendere notizie della loro richiesta di asilo per mesi o addirittura anni. Diventano dei lingering ghosts, delle ombre sospese. Graffiar via fisicamente i volti di questi 28 migranti è un modo per tramettere in maniera potente l’idea della perdita di sé, e la confusione che li attanaglia, mentre aspettano di conoscere il loro destino.
Quello di Ivin è uno sguardo contemplativo, distante dai riflettori dei media. I suoi ritratti post-prodotti gettano una luce su una questione che spesso viene taciuta: l’emergenza dei richiedenti asilo. Nonostante siano presentate privi di occhi, queste persone hanno una loro identità e in loro riconosciamo madri, padri, figlie e figli – esseri umani.
Sam Ivin è nato a High Wycombe, nei pressi di Londra, nel 1992. Dopo essersi laureato in Documentary Photography alla University of Wales di Newport ha ottenuto una borsa di studio a Fabrica. Durante il suo soggiorno ha finalizzato il suo progetto Lingering Ghosts.
Fabrica è il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group, fondato nel 1994. Offre a un gruppo molto eterogeneo di giovani creativi da tutto il mondo una borsa di studio annuale per sviluppare progetti di ricerca nelle aree di design, grafica, fotografia, interaction, video e musica.
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