“Il nuovo sindaco valorizzi il patrimonio interculturale di Roma”

Domenica 5 giugno la città di Roma sarà chiamata a eleggere il nuovo sindaco. Tra le molte sfide che il nuovo primo cittadino dovrà affrontare, quella di saper gestire con determinazione e lungimiranza il ricchissimo patrimonio interculturale della Città Eterna.

A tal proposito il Comitato per un centro interculturale a Roma, del quale Frontiere News è membro, ha lanciato un appello ai candidati e alle candidate sindaco di Roma, sotto forma di lettera aperta.


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La Città di Roma fin dalla sua nascita è stata un crocevia di popoli e culture. Oggi su quasi tre milioni di abitanti, quattrocentomila sono di origine straniera originari di oltre centonovanta paesi. Migliaia sono gli studenti di origini diverse fra le scuole dell’infanzia e l’università ed esistono in città più di cinquantamila imprese con titolari di origine straniera che danno lavoro a circa centotrentamila persone.

Roma ormai deve valorizzare con decisione e coraggio un patrimonio umano, culturale, sociale, artistico, economico e religioso che per varietà, esperienza e intensità non ha eguali in Italia.

Roma deve sapere affrontare in modo dignitoso, creativo, organizzato sia l’accoglienza di nuovi migranti, sia la convivenza matura di tutti i suoi abitanti con nuovi impegni, investimenti e iniziative istituzionali e capacità di coinvolgimento delle centinaia di associazioni e centri che da decenni si occupano in vario modo della multi etnicità e dell’intercultura della città, sia nelle grandi periferie che nel centro.

Per questi motivi a luglio del 2014 abbiamo promosso la nascita di un primo gruppo di promotori del progetto di un centro interculturale pubblico come ne esistono in alcune città europee ed anche in alcune città italiane (Torino, Milano, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Arezzo, Ancona, Bari, Palermo). Un centro dedicato all’incontro tra culture, dove persone di ogni genere e origine possano sperimentare insieme modelli di convivenza basati sulla conoscenza e il rispetto reciproco. Un luogo laico e neutrale ma aperto al dialogo interreligioso, che rilanci le buone pratiche già realizzate in alcuni contesti cittadini ma ancora disperse e poco valorizzate. Uno spazio in cui far emergere le diverse culture come ricchezza e possibile strumento per il rilancio socio economico di Roma. Un centro collegato ad altri già esistenti in Italia e in Europa attraverso la rete europea “Intercultural Cities” e la rete italiana delle “Città del Dialogo”.

Nel 2014 abbiamo proposto al sindaco ed alla sua giunta di incontrarci per analizzare le nostre proposte elaborate in un dossier completo consegnato ufficialmente nell’ottobre del 2014. Nel 2015 il gruppo si è allargato ed ha organizzato due eventi significativi di grande partecipazione il 7 febbraio al Teatro de Servi e il 20 giugno alla Città dell’Altra Economia, con decine di artisti romani di origini diverse e centinaia di persone del pubblico. Nei primi mesi del 2015 abbiamo dialogato anche con la giunta del Municipio I per la realizzazione di uno spazio sperimentale. Un anno fa, a metà maggio del 2015 abbiamo deciso di costituirci legalmente in comitato per proseguire l’impegno in modo più strutturato e riconoscibile sia dalle istituzioni che dalle associazioni cittadine.

Con questa lettera aperta intendiamo provocare innanzi tutto maggiore attenzione pubblica e specifica nei candidati e candidate a sindaco di Roma perché inseriscano nei loro programmi elettorali questi temi e si impegnino ad affrontare in modo coerente ed efficace la promozione e la maturazione interculturale di Roma come capitale multietnica italiana in tutte le direzioni necessarie e possibili, senza squilibri e privilegi di un ambito o un altro. Il comitato a sua volta si impegna a richiedere un primo incontro ufficiale sui temi che questa lettera pone, con il nuovo sindaco-a e la sua giunta non appena formati.

Il comitato è stato costituito legalmente con atto notarile a Roma il 13 maggio 2015 dopo due anni di incontri, elaborazioni, iniziative pubbliche promosse prima da 18 singole persone cittadini-e di Roma di diverse origini e tutte impegnate nel mondo dell’intercultura, poi da un gruppo più allargato di singoli e associazioni e infine dai seguenti firmatari:

Ejaz Ahmad, Carla Romana Antolini, Michela Becchis, Rino Bianchi, Marco De Cave, Sekou Diabatè, Maria Jesus De lourdes, Abolhassan Hatami, Marguerite Lottin, Sarah Zuhra Lukanic, Gloria Mendiola, Dana Iana Mihalache, Mioara Moraru, Parisa Nazarì, Tatiana Nogailic, Gianguido Palumbo, Manuele Petri, Cinzia Sabbatini, Igiaba Scego, Alessandro Triulzi, Dixi Yang.

Il comitato per un centro interculturale a Roma è anche su Facebook. Per ulteriori informazioni scrivere a: roma.intercultura@gmail.com


Foto in copertina: Steve Emejuru e Umu Africa dalla Nigeria, durante il concertone al Teatro dei Servi del 7 febbraio 2015 – credit: Stefano Romano / Frontiere News


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