La cittadinanza mediterranea passa per la Sicilia

di Debora Del pistoia

È un’edizione speciale questa del Sabir Fest 2016, un’edizione doppia dato che il Sabir si espande e arriva a includere due città in due settimane di programmazione diversamente declinati (“Vuoti di memoria”, Messina 6-9 ottobre, “Città arcipelago”, Catania 13-16) in un’ottica di creazione di spazi in cui si possa parlare del futuro del Mediterraneo, di culture e cittadinanza mediterranea.

Il Sabir Fest, che nasce nel 2014 da un’iniziativa di Mesogea, COSPE onlus, Associazione Musicale Etnea, People on the Move e Sabir Srl, ha una dimensione culturale, letteraria, artistica, di performance, di incontri con autori e autrici del Mediterraneo, ma anche una dimensione politica e di dibattito sulle sfide del Mediterraneo legate a temi quali la crisi come opportunità, le migrazioni e le identità in un’ottica inclusiva. Questa duplice natura è ciò che fa di questo evento la sua specificità perché fa incontrare il mondo dell’attivismo politico e sociale e il mondo della narrazione nel Mediterraneo.

Anche quest’anno il Festival sarà uno spazio per la consueta mostra-mercato (Sabir Libri), che vedrà per quest’anno 55 case editrici presenti e un ampio spettro di presentazioni con la presenza di autrici e autori. Tra i libri in presentazione, “Guerra contro la gente”  di Jeff Halper a dialogo con Lorenzo Trombetta e “Migranti e territori, il lavoro i diritti l’accoglienza” di Pina Sodano e Marco Omizzolo, “Qualcosa là fuori” di Bruno Arpaia e tanti altri. La rassegna DiScordanze teatrali offriranno performance artistiche in tutte le serate del festival, in parallelo alla rassegna cinematografica di Visioni DiScordanti, che vanta quest’anno anche una preziosa collaborazione con il Subsersive Festival (Balcani). E con il “Terra di tutti”, il film festival realizzato da COSPE onlus e GVC e dedicato al cinema sociale (Bologna 12-16 ottobre) presente qui con due anteprime: “Girl’s War” di Mylene Sauloy sulle donne combattenti curde e “Echoes of the Shadows” di Dima Al Joundi, sulla situazione dei profughi in Libano. Quest’ultimo con la presenza della regista e dell’attore protagonista siriano, in una sessione moderata da Raffaella Cosentino.

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Sabir Comics invece offrirà due momenti laboratoriali di fumetto in parallelo con gli illustratori Lelio Bonaccorso e Cem Dinlenmis e si concluderà con un dibattito sul futuro della graphic novel in presenza anche di Takua Ben Mohamed, Barbara Spadaro, Elettra Stambulis e Pietro Scarnera.

Ma anche tanto dibattito sulla politica e attualità legata al Mediterraneo. Nato nel 2014 da un’idea e proposta di COSPE onlus, Sabir Maydan ha affiancato il Sabir Fest fin dall’inizio per poi diventarne parte integrante e significativa: Sabir Maydan vuole oggi essere una “piazza” (Maydan in arabo) in cui far convergere attivisti provenienti dal tutto il Mediterraneo, non solo per approfondire e condividere temi comuni, ma per contribuire a creare, attraverso un’azione civile e politica e con strumenti concreti, una cittadinanza attiva trans-mediterranea e sviluppare dei progetti comuni che possano incidere nell’agenda politica della regione e portare a un reale cambiamento culturale e politico. Il Sabir Fest si aprirà pertanto con una sessione speciale il giovedì 6 ottobre che riassume il cuore delle tematiche del Maydan, il futuro dell’identità e dell’integrazione mediterranea, con personalità di rilievo del pensiero mediterraneo.

Il programma della sezione Sabir Maydan prevede come sempre incontri pubblici e laboratori interni con e tra gli attivisti partecipanti. I cosiddetti “dialoghi” aperti al pubblico per questa edizione saranno sei: “Alternative economiche e crisi nel Mediterraneo”, “Il ruolo dei media alternativi”, “Sfide della libertà d’espressione”, “Pratiche di solidarietà e integrazione dei migranti”, “Pratiche di resistenza sociale alla corruzione” e “La percezione della migrazione nei media e nel discorso pubblico”.

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Molte altre le sessioni speciali: si parlerà del programma Erasmus Plus 2014-20 e le sinergie euromediterranee, della complessità della situazione siriana, interrogandosi sul da farsi contro il muro dell’indifferenza e grazie alla presenza di attivisti siriani, dei movimenti sociali in politica (dalla Grecia alla Spagna di Podemos passando per l’Italia dei 5 stelle), della Turchia e delle sue politiche, della crescente radicalizzazione dei giovani dell’area e, infine, di nuove forme alternative di viaggio lunghe le vie e le rotte del Mediterraneo.

Sarà poi dedicato all’Egitto e al caso Regeni uno degli incontri finale (domenica 9 ottobre 16.30- 18.30), ospiti Tina Marinari, Responsabile Campagna Giulio Regeni di Amnesty International, Ibrahim al-Heggi e Nagwan al-Ashwal, European University Institute, attivisti egiziani.

Quarantasei gli attivisti, tra giornalisti, avvocati, intellettuali, da Marocco, Tunisia, Egitto, Siria, Libano, Palestina, Israele, Turchia, Grecia, Kosovo, Croazia, Italia, Francia, Spagna, Austria, questi i numeri dell’edizione della sezione politica di Sabir Maydan. Ad integrare un ampio spettro di scrittori, artisti (85 gli ospiti che animeranno questa terza edizione) e le 55 case editrici presenti al Sabir Fest, che anche quest’anno sarà dedicato tre figure simboliche del Mediterraneo: Padre Paolo Dall’Oglio, Alaa Abd El Fattah, Chinyery Namdi.

Il programma completo e le bio degli ospiti sono disponibili sul sito Sabir Fest.


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