Le differenze e le continuità tra le epoche di Hafez al-Assad e di suo figlio Bashar hanno svolto un ruolo cruciale nello scatenare la rivolta civile. Lo scrittore siriano Yassin al-Haj Saleh descrive alcuni aspetti della vita in Siria durante i decenni precedenti la guerra, mostrando in che modo il clan Assad strutturò e organizzò l'economia siriana per garantire la sopravvivenza del regime.Intervista di Liam Hough (roarmag.org)* Per quanto riguarda i periodi in cui sia Hafez al-Assad che Bashar al-Assad hanno controllato il partito Ba'ath e il suo governo in Siria, hai descritto la società siriana come afflitta da una povertà politica sistemica. Potresti dare una descrizione generale di come era la vita in Siria durante questi decenni? Come descriveresti le forme di solidarietà o di interazione tra gruppi religiosi…
di Joshua Evangelista* Dalla "festa di benvenuto", la haflet al-istiqbal, inizia una lenta agonia che molto spesso porta alla morte. Il rapporto di Amnesty International racconta come si vive, e si muore, nelle carceri di Assad. Da decenni il regime siriano usa la tortura per stroncare gli oppositori, o presunti tali. Come è successo al poeta Faraj Bayrakdar, che ha passato quasi 14 anni dietro le sbarre, dal 1987 al 2000. «Tra un anno o due, dieci o venti la libertà si metterà la minigonna e mi accoglierà», scriveva in cella sul cartoncino delle sigarette, sperando di non essere visto dalle guardie. Oggi, rifugiato politico in Svezia, gira il mondo raccontando l'efferatezza del regime baathista, prima che la spettacolarizzazione della violenza plastica dei militanti dell'Isis renda definitivamente sopportabile le ingiustizie…
Foto tratte da film horror e spacciate per testimonianze da Kessab, bimbi trucidati dall'artiglieria del regime e immolati come "vittime dei ribelli". Sugli armeni di Kessab è stato detto molto. Troppo, forse. O troppo poco. di Valerio Evangelista Kessab è un villaggio alle pendici del Monte Aqraa, vicinissimo al confine con la Turchia. Gli abitanti, circa un paio di migliaia di anime, sono prevalentemente armeni della diaspora (situato sul confine dell'antico Regno armeno di Cilicia, il villaggio ha vissuto in maniera diretta gli orrori del genocidio). Nelle scorse settimane le forze di opposizione al regime del clan Assad hanno condotto un'offensiva nell'area, di evidente rilevanza strategica. Nell'attacco - che, stando alle prime ricostruzioni, sarebbe stato portato avanti con una predominanza delle forze islamiste e con il supporto logistico e militare della Turchia…
Noam Chomsky, professore emerito del Massachusetts Institute of Technology, esprime la sua posizione sull'attuale situazione in Siria e sulle nuove strategie statunitensi in Medio Oriente.
In Siria ci sono orde di mercenari stranieri, così come ci sono combattenti con il jihad nel cuore e la shari'a nella mente. Ma non soltanto dalla parte dell'opposizione armata a Bashar al-Assad, e non soltanto tra i sunniti. Sono decine di migliaia i combattenti stranieri, quasi esclusivamente sciiti, arrivati in Siria per rafforzare le linee dell'esercito regolare. Vengono principalmente da Iran, Iraq e Libano e operano con la longa manus della Russia. La stima sul numero di questi combattenti varia (consigliamo la lettura di questo articolo a tal proposito). Ma, a prescindere da quante siano esattamente le decine di migliaia di truppe straniere e/o mercenarie tra le file del regime di Damasco, è interessante valutarne la consistenza ideologica. Vari "partiti di Dio", gruppi che si riuniscono sotto il nome di "Gioventù credente" e milizie…