Il popolo ungherese ha riconfermato la propria fiducia a Viktor Orban. Fidesz, il partito del premier, ha infatti ottenuto il 46% dei consensi conquistando - grazie alla nuova legge elettorale - una maggioranza di due terzi nel Parlamento. Su un totale di 199 seggi, infatti, Fidesz ne avrà 135. I neonazisti di Jobbik hanno invece ottenuto, prevedibilmente, un successo strepitoso: il partito xenofobo e antisemita ha infatti superato il 20% di voti. "Le polemiche degli anni passati sono chiuse definitivamente", ha dichiarato Orban. "I cittadini hanno dato ragione e giustificazione al Fidesz, l'Ungheria è unita". Viktor Orban ha diviso in due l'opinione pubblica ungherese (e non solo). I suoi sostenitori lo idolatrano come l'eroe nazionale che ha riportato unità sociale e prestigio alla repubblica magiara, gli anti-capitalisti lo apprezzano per il suo impegno…
"Dobbiamo delle scuse alle vittime perché lo Stato ungherese non è riuscito a proteggere i suoi cittadini dalla distruzione, e poi perché ha finanziato l'omicidio di massa". Per la prima volta l'Ungheria si è assunta le responsabilità per il ruolo svolto durante l'Olocausto. L'ambasciatore ungherese alle Nazioni Unite Csaba Korosi ha pubblicamente chiesto perdono, davanti all'assemblea ONU, per il passato del proprio paese. "Dobbiamo delle scuse alle vittime perché lo Stato ungherese non è riuscito a proteggere i suoi cittadini dalla distruzione, e poi perché ha finanziato l'omicidio di massa", ha dichiarato Korosi in occasione dell'evento ONU in ricordo del 70esimo anniversario della Shoah. "Le istituzioni statali ungheresi dell'epoca", ha aggiunto il diplomatico, "hanno avuto una responsabilità condivisa per l'Olocausto. Le scuse che oggi porge lo Stato ungherese devono diventare parte della memoria e…
La vita dei clochard non è certamente facile e ora in Ungheria sta per diventare ancora più ardua; se sorpresi a pernottare in strada, rischieranno infatti, oltre a sanzioni, addirittura il carcere. Il regolamento è stato approvato pochi giorni fa dal parlamento ungherese e dà la facoltà ad ogni comune di decidere quali aree possono essere vietate per i senzatetto, in nome dei "valori nazionali". Un provvedimento che, secondo alcuni diretti interessati, sarebbe solo un diversivo per sviare l’attenzione da ruberie e corruzione dei politici. Alcuni tentativi di liberare le strade dai clochard tramite interventi repressivi da parte del governo di Viktor Orban erano già stati posti in essere nel 2012 salvo essere poi stati impediti dalla Corte costituzionale. “Inconveniente” che non dovrebbe ripetersi questa volta in quanto proprio il governo ha pensato…
Di nuovo in piazza i movimenti antisemiti a Budapest. Malgrado il divieto della polizia, alla vigilia del congresso mondiale ebraico in programma in Ungheria, i sostenitori del partito di estrema destra “Jobbik” sono scesi nelle principali piazze della capitale per manifestare proprio contro l’organizzazione del congresso. La terza forza politica locale parla di complotto israeliano per comprare il Paese e rilancia la proposta di schedare i cittadini ebrei. “Cosa ci ha dato Dio?” - chiede alla folla il leader di Jobbik, Gabor Vona. “Un futuro migliore!”, risponde la platea. “Siamo un’eccezione qui in Europa – aggiunge Vona – non perché siamo la nazione più antisemita, ma perché anche se tutta l’Europa è ai loro piedi, se tutta l’Europa lecca i loro piedi, noi non lo faremo mai”. Negli ultimi anni…
La nuova Costituzione ungherese, entrata in vigore il 1 gennaio 2012, continua a far discutere. Voluta dal Primo Ministro Viktor Orbán e approvata a colpi di maggioranza dal partito conservatore Fidesz, la nuova carta aveva limitato l’indipendenza della Banca Centrale e dei media, modificato la legge elettorale ed escluso qualsiasi apertura all’aborto o ai matrimoni gay. Ieri la Carta è stata ulteriormente modificata con l’approvazione di un emendamento che secondo gli osservatori internazionali metterebbe a rischio la democrazia in Ungheria. Le modifiche approvate alla Costituzione. Il nuovo emendamento limita, infatti, i poteri della Corte Costituzionale che negli ultimi due anni ha bloccato molte delle leggi approvate dal Parlamento. D’ora in poi non potrà più entrare nel merito delle leggi che potranno essere esaminate solamente da un punto di vista formale. Questo,…