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Libertà di stampa, la rivincita dell’Africa. Sprofondano Italia e Stati Uniti

di Joshua Evangelista Si parla dell'ulteriore scivolone dell'Italia, che dal 49esimo posto arriva al 61esimo. Dell'inevitabile peggioramento degli Stati Uniti che precipitano in 47esima posizione (20esimi nel 2010) a causa di quei 25 giornalisti che sono stati arrestati o hanno subito maltrattamenti dalla polizia mentre seguivano le proteste di Occupy Wall Street. Poi c'è l'ormai consolidato trio dell'orrore composto da Turkmenistan, Eritrea e Corea del Nord seguiti a rotta da Sudan, Yemen, Vietnam, Bahrein, Cina, Iran e Siria. Ma lo spunto più interessante dell'annuale report di Reporters Sans Frontiéres sulla libertà di stampa nel mondo è sicuramente il 9° posto del Capo Verde, primo Paese non europeo nella graduatoria. L'ASCESA AFRICANA Del resto il numero dei paesi africani presenti tra i primi 50 dell'indice è passato dai sette dell'anno scorso ai nove di quest'anno,…
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Iraq, storia di una guerra-lampo durata nove anni

di Valentina Severin La guerra in Iraq è finita, il 15 dicembre, per la precisione. Ed entro il 31 dicembre i circa quattromila soldati americani rimasti faranno armi e bagagli e torneranno finalmente a casa. Lo ha promesso il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, lo scorso 21 ottobre. A dire il vero Obama aveva dichiarato ufficialmente conclusa la missione statunitense e annunciato il ritiro delle truppe già il 31 ottobre 2010, ma tutto fa pensare che questa sia la volta buona. COME È INIZIATA - L’invasione dell’Iraq, da parte della Coalizione formata da Stati Uniti, Regno Unito, Polonia, Australia, Italia e pochi altri, è avvenuta ufficialmente il 20 marzo 2003. A monte sta una lunga ostilità armata, risalente all’invasione del Kuwait da parte dell’esercito di Saddam Hussein, nel 1990,…
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Musica made in Calabria, tra tradizione e futuro

di Nicola Casile Se lo scrittore calabrese Dante Maffia dice che "Milano non esiste", noi ci sentiamo di affermare con certezza che invece la Calabria esiste. Ed esiste nonostante tutto, e continua a essere dove è da secoli, un po' araba un po' Magnogreca, un po' incontaminata un po' abusiva. Terra di frontiera o terra di conquista, che continua a raccontarci le sue mille anime anche attraverso la musica. Musica che potremmo definire world più che folk, perché dalle dominazioni e dalle contaminazioni del passato e del presente attinge a piene mani restituendo le sonorità che interpretano, con il linguaggio più sincero e universale, gli stati d’animo della terra più estrema della penisola. Nella Calabria meridionale, un tempo Calabria Ulteriore, sono ancora visibili e percepibili i segni di una grecanicità…
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Elezioni in Polonia, si riconferma Tusk

L’Europa tira un sospiro di sollievo? La coalizione liberale guidata dal premier uscente Tusk, stando ai primi exit poll, si sarebbe riconfermata alla guida del paese con un risultato vicino al 50% dei voti. Il partito del Premier, Piattaforma dei cittadini (Po), ha raggiunto il 38% dei consensi, mentre il suo alleato di governo, il partito dei contadini (Psl), l’8%. La coalizione di governo dovrebbe mantenere così la maggioranza parlamentare, con 239 seggi complessivi (212 al Po e 27 al Psl) sul totale di 460 seggi. Il partito dello sconfitto Jaroslaw Kaczynski, Diritto e giustizia (PiS), si è fermato al 30%. Kaczynski ha però dichiarato che non si arrenderà e che in futuro la Polonia seguirà l’esempio dell’Ungheria. Un riferimento alla destra nazionalista-autoritaria del premier magiaro Viktor Orban che in…
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Mel Gibson “giudeo”: a cinque anni dalla Passione di Cristo farà un film sull’eroe Maccabeo

In seguito ai numerosi problemi personali, la carriera di Mel Gibson ha subito vari momenti d'arresto. Specie negli ultimi cinque anni, da quando cioè con la sua pellicola "La passione di Cristo" ha suscitato molte polemiche. Ora l'attore e regista è deciso a tornare sulla cresta dell'onda hollywoodiana con un film ispirato alla figura di Giuda Maccabeo, l'eroe ebreo le cui gesta sono celebrate nella festa di Hanukkah. A riferirlo è il Los Angeles Times, secondo il quale la Icon Productions avrebbe già apposto la firma sul contratto con la Warner Bros e con il celebre e affermato sceneggiatore Joe Eszterhas (per ricordare alcuni dei suoi lavori: Basic Instinct e Showgirls). Pare che non sia un caso la scelta di Eszterhas, pluripremiato per il suo lavoro riguardante le atrocità dell'Olocausto nella…
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