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La vita degli ebrei iraniani sotto Rohani

Con circa 10mila membri, la comunità ebraica in Iran è la seconda più grande del Medio Oriente (dopo Israele). La presenza degli ebrei nel territorio attualmente governato dalla Repubblica Islamica d'Iran risale a oltre 3000 anni fa, facendo dell'ebraismo una tra le religioni più antiche dell'area (qui sono sepolti i profeti Habacuc, Daniele e la regina Ester). Sono circa un centinaio le sinagoghe nello stato dell'Asia centrale - che ha nel proprio parlamento un seggio assegnato specificatamente a un rappresentante della comunità. Il quotidiano israeliano Ha'aretz ha dedicato uno speciale sulla vita sotto il governo Rohani. "Da quando Rohani ha preso il potere", si legge su Ha'aretz, " gli ebrei dicono di essere rinfrancati dal supporto ricevuto. Il suo governo ha autorizzato la chiusura delle scuole ebraiche di sabato per santificare lo Shabbat, il giorno di riposo. Rohani…
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Iran, Rouhani fa gli auguri agli ebrei via Twitter

"Mentre il sole sta per tramontare qui a Teheran auguro a tutti gli ebrei, e specialmente agli ebrei iraniani, un buon Rosh Hashanah". A twittare questi auguri è stato, tramite il proprio ufficio stampa, il neo presidente iraniano Hassan Rouhani. Il testo è accompagnato da una foto che ritrae ebrei iraniani in preghiera alla sinagoga di Teheran. Il neo presidente della Repubblica islamica iraniana, insediatosi il 3 agosto scorso, ha fatto gli auguri agli ebrei per la festa di Rosh Hashanah, capodanno ebraico che cade oggi. Durante la campagna elettorale per le presidenziali, Hassan Rouhani aveva condannato gli attacchi dell’ex presidente Mahmud Ahmadinejad contro gli ebrei, bollandoli come "retorica dell'odio". E proprio questa caratteristica differenzia i due presidenti, con il primo (Ahmadinejad ndr)che dell’odio antisemita ne aveva fatto un cavallo…
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I ritratti del potere: Mahmoud Ahmadinejad

Da oggi, per quattro venerdì, racconteremo in maniera canzonatoria la vita di quattro grandi leader contemporanei con i ritratti caricaturali dell'artista Andrea Gatti. Cominciamo con Mahmoud Ahmadinejad. testo di Valentina Severin - immagini di Andrea Gatti (potete accedere ad altre sue produzioni su agatti.com e digitalportraits.biz) Mahmoud Saborjhiān, meglio noto come Mahmoud Ahmadinejād, sesto e attuale Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, nasce il 28 ottobre 1956 nel piccolo villaggio di Aradan, nella provincia di Garmsar. Mahoumd è il quarto dei sette figli del pio Ahmad, barbiere, fruttivendolo e fabbro, e di “Seyyede” Khanom, discendente diretta di Maometto. L’INFANZIA - Sin da piccolo Mahmoud, che si distingue per modestia, umiltà e devozione, viene educato ai precetti del Corano e già in tenera manifesta un interesse quasi ossessivo per il Dodicesimo Imam, Mahdi.…
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Siria: la rivoluzione tradita e la cecità delle sinistre occidentali

Mostrandosi come unica alternativa alle fazioni islamiste, il regime di Assad è riuscito ad attirare il supporto di gruppi fascisti così come di movimenti di sinistra. Ai primi ha venduto la questione della lotta all'islamismo, e con i secondi ha giocato la carta del suo presunto anti-imperialismo. Lo scrittore siriano Yassin al-Haj Saleh destruttura alcuni dei preconcetti più comuni sulle dinamiche politiche e sociali che hanno portato al tradimento della rivoluzione siriana, criticando la solidarietà selettiva di certa sinistra internazionale e mostrando le radici della prospettiva eurocentrica di chi ha negato le rivendicazioni del popolo siriano.Intervista di Liam Hough (roarmag.org)* Nel 2013 ti sei trasferito a Ghouta, a nord-est di Damasco. Potresti parlare di come la rivoluzione stava prendendo forma sul terreno in questo periodo e in che modo hai…
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Aleppo e noi

Ad Aleppo migliaia di civili sono ancora in condizioni disperate, in attesa che i piani di evacuazione vengano pienamente attuati, senza ulteriori ritardi. Nei giorni immediatamente successivi alla cosiddetta 'liberazione' di Aleppo Est, la tregua concordata dalla mediazione turco-russa è stata infranta più volte, con accuse reciproche tra ribelli e forze governative (e i loro alleati iraniani). Centinaia di persone che hanno lasciato le zone precedentemente amministrate dai ribelli, per andare nelle aree sotto il controllo del regime, sembrerebbero essere scomparse. Ci sono stati inoltre report di numerose persone che ad Aleppo Est dormono per strada, al freddo e senza cibo.   Diverse centinaia di persone sono state però già caricate su autobus e dirette a Foah e Kefraya, due villaggi governati dal regime nella provincia di Idlib. L'Osservatorio siriano per i diritti umani…
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