Ad Aleppo migliaia di civili sono ancora in condizioni disperate, in attesa che i piani di evacuazione vengano pienamente attuati, senza ulteriori ritardi. Nei giorni immediatamente successivi alla cosiddetta ‘liberazione’ di Aleppo Est, la tregua concordata dalla mediazione turco-russa è stata infranta più volte, con accuse reciproche tra ribelli e forze governative (e i loro alleati iraniani).
Centinaia di persone che hanno lasciato le zone precedentemente amministrate dai ribelli, per andare nelle aree sotto il controllo del regime, sembrerebbero essere scomparse. Ci sono stati inoltre report di numerose persone che ad Aleppo Est dormono per strada, al freddo e senza cibo.
Diverse centinaia di persone sono state però già caricate su autobus e dirette a Foah e Kefraya, due villaggi governati dal regime nella provincia di Idlib.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato che la formazione ribelle di Jabhat Fatah al-Sham avrebbe ostacolato l’arrivo degli autobus nei villaggi sopra menzionati. Medici Senza Frontiere ha inoltre richiesto l’accesso ai quartieri di Aleppo Est, dove gli ospedali sono stati bombardati dagli aerei del regime e dei suoi alleati russi.
Emotional scenes unfold after #Aleppo residents reunite with families. Thousands are still trapped after evacuation plans came to a halt. pic.twitter.com/KWHETZSB45
— AJ+ (@ajplus) December 17, 2016
“QUi giacciono i nostri sogni, seppelliti da assad”
‘Torneremo, un giorno’. Questo è uno dei tantissimi messaggi che i residenti di Aleppo Est, precedentemente sotto il controllo dei rivoluzionari, hanno lasciato sulle mura dei propri quartieri.
Murales in cui i cittadini promettono che torneranno nelle proprie case, dichiarano l’amore per la vita e per i propri cari, denunciano la distruzione delle bombe del regime di Bashar al-Assad.
‘DA SARAJEVO AD ALEPPO, DICIAMO MAI PIÙ’
A Sarajevo si sono riuniti oltre mille residenti musulmani, cattolici, ortodossi ed ebrei per mandare un messaggio di solidarietà ai cittadini di Aleppo.
In tutto il mondo ci sono in questi giorni manifestazioni di solidarietà. Ma poche città riescono a sentire il grido di dolore dei civili di Aleppo come Sarajevo, in cui morirono circa 14mila persone durante i 1400 giorni di assedio e bombardamenti.
COME FARSI SENTIRE
Segnaliamo di seguito gli appuntamenti italiani che si terranno nei prossimi giorni:
BOLOGNA : 17/12/2016 ore 17 piazza del Nettuno
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FIRENZE: 18/12/2016 ore 15 piazza della Repubblica
FOLLONICA: 19/12/2016 ore 17 Piazza Sivieri https://www.facebook.com/
FORLì: 19/12/2016 ore 18 piazza Ordelaffi
GENOVA: 19/12/2016 ore 18 piazza De Ferrari https://www.facebook.com/
IMOLA: 17/12/2016 ore 16 piazza Matteotti
MILANO: 16/12/2016 ore 17.30 piazza della Scala e 17/12/2016 ore 15 piazza Castello
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SETTIMO MILANESE: 19/12/2016 piazza degli eroi ore 21(conferenza sulla situazione ad Aleppo)
NAPOLI :18/12/2016 ore 17 piazza san Domenico Maggiore
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ROMA: 17/12/2016 Piazza del Colosseo ore 10 e 19/12/2016 ore 17 via Castro Pretorio 5 https://www.facebook.com/
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PADOVA: 17/12/2016 ore 18 davanti a Palazzo Moroni
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PIACENZA: 17/12/2016 ore 15 piazza Antonio
TORINO: 17/12/2016 ore 17 piazza castello e 18/12/2016 ore 16 piazza Castello
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TRENTO:17/12/2016 ore 15 piazza duomo
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VENEZIA: 18/12/2016 ore 14 piazza santa Lucia e 19/12/2016 ore 17.30 campo san Bartolomeo
VICENZA : 19/12/2016 ore 18,30 piazza Castello
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