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Sulle orme di Berta Cáceres

Sulle orme di Berta Cáceres

di Alessandra Riccio* “Il patriarcato, l’estrattivismo, il capitalismo uccidono”. Con queste poche parole Berta Cáceres denunciava le tre piaghe che affliggono la sua e nostra umanità. Le aveva pronunciate a San Francisco, nel 2015, quando era salita sul palco di una sala scintillante per ricevere il Premio Goldman per l’ambientalismo. Era davvero bella nell’eleganza di un abito semplice, coronata dalla sua chioma ribelle, quei folti capelli neri che sono il vanto di tante donne centroamericane e che ne tradiscono l’origine indigena. Lei apparteneva all’etnia lenca ed era figlia di una “partera”, nipote di “partera”. Veniva dunque da una tradizione familiare in…
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Quando vincono i cattivi

Quando vincono i cattivi

Qualche giorno fa ho letto della condanna a Radovan Karadzic, presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina dal 1992 al 1996 e colpevole del genocidio di Srebrenica. Letta la sentenza, per qualche giorno ho creduto nella giustizia internazionale... e invece no, mi devo ricredere. Mentre scrivo i giudici del Tribunale penale internazionale per l'ex Yugoslavia (TPI) hanno assolto l'ultranazionalista serbo Vojislav Seselj dalle accuse di crimini contro l'umanità e crimini di guerra che pendevano a suo carico. Basterebbe leggere i capi d'accusa per capire di che personaggio stiamo parlando. Classe '54, leader del Partito Radicale Serbo (SRS), Vojislav è stato Vice…
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L’Europa è morta nelle sue periferie

L’Europa è morta nelle sue periferie

Cinque letture necessarie per comprendere in maniera approfondita il rapporto tra la decadenza dello stato sociale nelle nostre periferie e la nascita di nuove insoddisfazioni sociali, economiche e identitarie che hanno fatto da collante per il terrorismo europeo delle seconde e delle terze generazioni. I "nuovi" europei stanno facendo i conti con un apparato amministrativo e con una classe dirigente centrale che non hanno saputo leggere le nuove sfide dell'integrazione. Per i lettori di Frontiere mettiamo a confronto le analisi di cinque europei esperti di intercultura che con un approccio multidisciplinare (dall'antropologia all'urbanistica, dalla sociologia economica al saggio giornalistico) giungono a…
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Le periferie contro il golpe in Brasile

Le periferie contro il golpe in Brasile

traduzione di Laura Recanatini per il Resto del Carlinho Utopia Un insieme di oltre 400 tra movimenti sociali, collettivi culturali, reti, organizzazioni della società civile attivi nelle periferie e nelle favelas di varie città brasiliane hanno lanciato a San Paolo, lo scorso 22 marzo, un manifesto che richiama a una campagna di mobilitazione contro il "golpe" promosso da forze politiche reazionarie, da settori della magistratura, dell'imprenditoria e dei media. La campagna "Periferie contro il golpe" non ha leader riconosciuti e non si riconosce in alcun specifico partito politico. Non difende il partito di governo, il Partido dos Trabalhadores (PT), di cui denuncia le…
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La “Fuga Perpetua” di Yuval Avital

La “Fuga Perpetua” di Yuval Avital

Il compositore israeliano presenta un'opera icono-sonora i cui protagonisti sono rifugiati che raccontano le loro odissee attraverso i gesti Nella vita di tutti “casa” rappresenta identità, protezione e intimità. È il punto cardinale di riferimento con cui l’essere umano orienta e misura costantemente la propria posizione nel mondo. Senza casa si è vulnerabili, instabili, disorientati, smarriti. In Fuga Perpetua, l’opera icono-sonoro dell’artista multimediale e compositore israeliano Yuval Avital, i narratori principali sono i rifugiati che raccontano in prima persona la propria storia. Questa opera dedicata all’esperienza dei rifugiati è formata da proiezioni video, da un teatro sonoro e dall’esecuzione dal vivo del gruppo…
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