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Il Ruanda abbraccia Stromae, nel nome del padre

Il Ruanda abbraccia Stromae, nel nome del padre

Il cantante belga Stromae ha terminato il tuor mondiale con un concerto che rimarrà nella storia. Davanti a ventimila persone in estasi, Stromae ha incantato Kigali, la capitale del Ruanda. Un concerto che è stato prima di tutto riconciliazione con la storia: il padre di Paul Van Haver (questo il suo vero nome) è una delle centinaia di migliaia di vittime del genocidio del 1994. I biglietti del concerto, che sono stati venduti per circa 2,4 euro, sono finiti nel giro di pochissimo tempo e la performance è diventata virale nei social media, con migliaia di tweet da tutto il continente.…
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In Canada ha vinto il niqab

In Canada ha vinto il niqab

di Jim Wallace, Boston University Sul velo islamico gli elettori canadesi si sono ritrovati con le posizioni del liberale Justin Trudeau. Il neopresidente si è impegnato nel sostenere la decisione dei tribunali federali secondo la quale le donne musulmane non devono togliersi il velo mentre prestano giuramento per l'ottenimento della cittadinanza canadese. La polemica ha avuto inizio nel 2011 quando il ministro conservatore dell'Immigrazione, Jason Kenney, ha avviato una politica che vieta alle donne musulmane di avere il volto coperto durante le cerimonie di cittadinanza. La querelle sul niqab ha fatto esplodere la campagna elettorale federale del 2015, visto che il primo ministro Harper ne ha…
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Brasile, gli orchi impuniti e i fantasmi del passato

Brasile, gli orchi impuniti e i fantasmi del passato

di Carlinho Utopia "Oggi è un giorno triste. È morto, a 83 anni, Carlos Alberto Brilhante Ustra, ex comandante del DOI-Codi, uno dei maggiori centri di tortura della dittatura civile-militare. Ha vissuto 60 anni più di mio zio, Luiz Eduardo da Rocha Merlino, al quale impedì di continuare a vivere comandando le interminabili sessioni di tortura che lo portarono alla morte, il 19 luglio del 1971. Ustra è morto di morte naturale, non assassinato, come le sue vittime. Giorno triste per tutti i familiari dei morti e dei desaparecidos per suo ordine. E per quelli che sopravvissero alle torture. Perché…
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Bologna non è più una città europea

Bologna non è più una città europea

di Marco Marano Un edificio ex sede Telecom occupato in via Fioravanti a Bologna. Ottanta famiglie: bambini, giovani, donne, anziani. In tutto circa 280 persone, tra italiani e migranti, accomunati da un unico destino: l'indigenza. Stavano lì dal dicembre scorso, cercando di vivere la loro vita dignitosamente, proprio di fronte al nuovo palazzo che ospita gli uffici amministrativi del Comune. Erano circa le sette di una mattinata, di fine ottobre, stranamente poco umida per Bologna. Duecento tra poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa circondavano l'abitato per effettuare lo sgombero, così come decretato dal Tribunale del riesame nel marzo scorso. Mentre…
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Spoon River, Ankara

Spoon River, Ankara

Gli animatori del sito bianet.org hanno raccolto le storie, i volti e le aspirazioni delle 102 persone morte durante la strage di Ankara dello scorso 10 ottobre, quando due esplosioni suicide hanno devastato la manifestazione per lavoro, pace e democrazia che si stava svolgendo nel centro della capitale turca. Un grande lavoro di studio, analisi delle pagine social e delle testimonianze dei parenti delle vittime per ricostruire, seppur in parte, gli elementi che contraddistinguevano operai, professori, intellettuali, anarchici, sindacalisti, studenti, persone che si trovavano lì per caso, bambini e anziani morti durante l'esplosione. Abbiamo scelto 56 tra i profili più significativi…
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